Nel libro di Martin Stefens edito dalle edizioni Messaggero di Padova e intitolato “Vivere insieme la fine del mondo”viene affermato che la fine del mondo entra spesso nelle conversazioni e nelle paure di tutti, sollecitata da periodiche profezie, superstizioni e da sconvolgimenti ambientali e diseguaglianze sociali.
Queste false profezie hanno allarmato il mondo intero creando paura in quanto si è radicato da secoli un concetto distorto del problema della morte e della fine dell’umanità.
Ma dai testi biblici si evince, invece, che non si sa quando verrà la fine del mondo e quindi non bisogna credere a tutte quelle menzogne che offendono lo stesso Dio che ci vuole bene e soffre per le nostre nefandezze; inoltre la morte non deve essere intesa in senso negativo, ma considerata come processo di dormizione in attesa della resurrezione e dell’inizio di una nuova vita in Paradiso se abbiamo sempre vissuto una vita in comunione con Dio cercando di prodigarci per il prossimo, anche se non è preclusa questa via anche per il peccatore purché si penta e chieda il perdono a Dio.
Inoltre bisogna convincerci che apparteniamo a Lui, per cui non siamo noi che decidiamo il nostro destino ma è l’Onnipotente, e dobbiamo accettare la Sua volontà senza ribellarci come seppe fare Maria la madre di Gesù. Il volume nel suo complesso offre importanti piste di lettura e spunti di riflessione su una situazione mondiale, che allarma da oltre un millennio la gente, ma che è stata puntualmente smentita dai fatti come nel caso delle due ipotetiche fini del mondo dell’anno 1000 e del 2000.
Nel volume si parla anche della Genesi e dell’Apocalisse : vere poesie, che traggono la loro forza evocatrice, dal fatto che restituiscono tutte le cose alla gratuità della presenza; che sia uscito dalle mani del Creatore o che vi faccia ritorno, il mondo non è più qualcosa di scontato, ma richiede attenzione.