Milk and Honey: Poesia dopo poesia, Rupi Kaur svela la forza rivoluzionaria delle donne
“Milk and Honey è un libro che ogni donna – non ogni lettrice, proprio ogni donna – dovrebbe tenere sul comodino.” Un libro, duecentocinque pagine e centottantatre poesie in cui ogni ragazza, ogni adolescente, ogni donna, ogni anziana può ritrovare se stessa, la sua storia, la sua vita.
Poesia dopo poesia, il libro si apre come un fiore e mostra, con parole d’amore, di dolore, di perdita e di rinascita, l’incontenibile forza femminile. Perché ad essere donna bisogna essere estremamente coraggiose, bisogna avere la fermezza di non soccombere davanti alle ingiustizie, rialzarsi dopo ogni sgambetto e sapere quando rigettare indietro le lacrime sfoderando una necessaria determinazione.
Ogni donna è una combattente e allo stesso tempo è una sopravvissuta. E, in quest’antologia di sonetti divisi in quattro grandi capitoli, saprà riconoscersi.
Milk and Honey, il ferire: prima parte
mi dici di tacere perché
le mie opinioni mi fanno meno bella
ma io non sono nata con un fuoco in pancia
così da potermi spegnere
non sono nata con una leggerezza sulla lingua
così da essere facile da inghiottire
sono nata pensante
mezza lama e mezza seta
difficile da scordare e non facile
per la mente da seguire
Arriva nella vita di ogni donna il ferire, quel momento in cui non è il nostro carattere, la nostra anima, la nostra esistenza ad essere giudicata ma solo il nostro genere. Sei donna e alcune volte questa naturalità sembra essere una condanna. Rupi Kaur da voce alle violenze che tappano la bocca, a quelle carezze che feriscono più degli schiaffi e allo stupro che strapperà in due ma non cancellerà l’essere donna.
Milk and Honey, l’amare: seconda parte
non voglio averti
per riempire i vuoti in me
voglio essere piena già di mio
voglio essere così completa
da poter illuminare una città intera
e dopo
voglio averti
perché noi due messi insieme
potremmo incendiarla
L’amare è l’odore del latte dopo la gravidanza, un nome che arde come un fuoco, dimenticare che lingua parlare, un suono e un rumore, è amare amandosi.
L’amare di Rupi Kaur è un modo per guarire, è una donna completa che incontra un’altra pienezza.
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Milk and Honey, lo spezzare: terza parte
non so cosa si provi ad avere una vita equilibrata
quando sono triste
più che piangere scroscio
quando sono allegra
più che sorridere riluco
quando sono arrabbiata
più che urlare avvampo
il bello degli estremi emotivi è che
quando amo metto loro le ali
ma forse non è
poi un bene visto che
tendono sempre a mollarmi
e dovresti vedermi
quando ho il cuore infranto
più che affliggermi vado
in mille pezzi
Spezzare vuol dire dividere in più pezzi qualcosa o qualcuno. A spezzare può essere chiunque ma a riattaccare le tue estremità sarai solo tu. Con le tasche piene di illusioni che farai volare via e l’amaro in bocca per aver creduto nel miele che hai assaggiato, queste poesie saranno la compagnia durante una notte di solitudine.
Milk and Honey, il guarire: quarta parte
so che è difficile
credimi
so che sembra che
non ci sia un domani
e che l’oggi sia il giorno
più difficile da passare
ma ti garantisco che lo passerai
passerà il dolore
come sempre
se gli dai tempo e glielo
permetti e allora lascialo andare
via
piano
come una promessa infranta
lascia andare
Lo sapevi ancor prima di leggerlo, lo sapevi che alla fine c’è il guarire. Perché forse solo aprendosi al dolore e provando paura e poi coraggio ci può essere l’evoluzione e il sollievo. Se cadrai ti rialzerai e Rupi Kaur ci fa compiere un incredibile viaggio per permetterci di accettarci, di accettare la nostra solitudine, i nostri difetti e le nostre debolezze.
Milk and Honey: chi è Rupi Kaur
Rupi Kaur, classe ‘92, nonostante la sua giovane età, è una poetessa, scrittrice e illustratrice che con le sue parole e disegni ha stregato le lettrici di tutto il mondo. Amata dal web e fonte d’ispirazione per tutte le generazioni, ha pubblicato Milk and Honey nel 2014 curandone ogni minimo dettaglio e particolare. Canadese di adozione e indiana di origine, la Kaur sente molto forte il legame con la sua terra, Punjab, che non nasconde nelle sue poesie scritte rigorosamente in minuscolo e prive di lettere maiuscole per onorare l’alfabeto gurmukhi ed evidenziando l’uguaglianza di tutte le parole. Forte, determinata e femminista, nulla può fermarla quando si tratta di emancipazione e donne, neppure Instagram. Considerata una delle instapoets più influenti, nel 2015 pubblicò una serie di sei fotografie che ritraevano gli effetti del ciclo mestruale di una donna nella sua quotidianità con macchie rosse sulle lenzuola o sui vestiti. Lo scopo era quello di eliminare il tabù delle mestruazioni dalla cultura maschilista e retrograda di molti paesi ma Instagram rimosse le foto poiché non rispettavano i termini del servizio del sito. La reazione della Kaur non si fece attendere e, utilizzando ancora una volta il mezzo più efficace, la parola, Instagram si scusò e si giustificò affermando che la rimozione delle foto era stata un errore.
Cara lettrice, ti auguro una buona festa della donna e ricorda, non aver paura di essere la donna che vuoi essere.