E’ stato presentato ieri pomeriggio a Napoli nella splendida cornice di Palazzo Venezia “GENERAZIONE ’73, l’ultimo libro di Paquito Catanzaro, edito da Lab DFG.
Accanto all’autore gli amici di sempre, quelli con i quali poter condividere “un panino con la mortadella”: Giancarlo Piacci e Gianluca Calvino che hanno raccontato ai presenti non solo il libro, ma anche l’animo dell’autore, quello di un ragazzo con il taccuino che parla usando metafore calcistiche; di uno scrittore che ama raccontare storie appassionandosi maggiormente a quelle dei perdenti e/o a coloro per i quali il riflettore ha fatto meno luce pur essendo talentuosi; del giornalista che scovando il lato romantico del calcio è riuscito ad offrire i lettori un altro punto di vista.
“Generazione ’73”, l’ultimo libro di Paquito Catanzaro
Sedici storie.Sedici personaggi del mondo del calcio che in comune hanno, oltre la passione per il calcio, l’anno di nascita.
Sedici personaggi (15 calciatori ed un allenatore) per i quali il 2023 rappresenta l’anno in cui soffiare su 50 candeline.Non si tratta di biografie, ma di storie di vita umana che l’autore, attraverso affascinanti espedienti narrativi, ha saputo rendere intriganti anche agli occhi di chi, come me, di calcio capisce poco e niente (a proposito, ma è proprio necessaria la regola del Fuori Gioco?).
Da Davide Nicola a Mark Iuliano, da Alessio Scarpi a Gennaro Iezzo (tra l’altro presente ieri in sala a Palazzo Venezia), da Ottavio Bianchi a Nevio Scala, da Serse Cosmi a Saadi Gheddafi solo per citarne alcuni.L’autore ama definire il suo libro “un grande album delle figurine letterario”.
C’è chi giura che leggendo questo libro sia riuscito persino a sentire il profumo dell’erba del campo di calcio.Provare per credere!
Intanto, confesso di aver conosciuto solo ieri Gennaro Iezzo, portiere che nel 2005 lascia la Serie A per andare a giocare nel Napoli in Serie C1.
Impossibile non amare una storia simile, della quale vi riporto un estratto del libro:
“Ti andrebbe di venire a giocare qui a Napoli.Mi rendo conto, la Lega Pro non è affascinante quanto la serie A, ma giocheresti a due passi da casa, nella tua squadra del cuore.
Ho parlato chiaro col direttore Marino: per vincere il campionato mi servono dei pilastri, a cominciare del portiere.E vorrei fossi tu quel portiere.
Non darmi una risposta subito, promettimi solo di pensarci”
Ho fissato il telefono per un tempo lunghissimo.L’ho fatto in silenzio.
La certezza di essere ancora lì e di aver ascoltato quella conversazione me l’ha data il pianto di bambino che ha cominciato a rigarmi il viso.Portiere del Napoli.
Tre parole che, messe una dietro l’altra, fanno comprendere il significato della parola sogno.
Sinossi
Millenovecentosettantatre.Un anno da pronunciare tutto d’un fiato così da non dimenticarlo.
Ma risulta difficile scordarsene pensando ai calciatori nati in quell’anno: palloni d’oro, Campioni del Mondo, terzini in grado di sfidare le leggi della fisica con le loro prodezze.Ma pure gregari e presunti fenomeni finiti presto nel dimenticatoio.
Calciatori che hanno assistito all’avvento della Seconda Repubblica e al varo dell’euro; che hanno esultato per l’Italia di Bearzot e, non ancora paghi, hanno vinto da protagonista il Mondiale tedesco del 2006.Due cose in comune per tutti: l’anno di nascita e l’aver giocato, anche solo un minuto, in serie A.
Il resto è storia.Anzi: storie di vita e di pallone.
L’autore
Paquito Catanzaro ha esordito nel 2014 con la raccolta di racconti Quattrotretre pubblicata da Homo Scrivens.
Con lo stesso editore ha pubblicato Centomila copie vendute (2017); 8 e un quarto (2019); Due di picche (2020) e L’aritmetica del noi (2021).Ha poi curato Il Leone di Belo Horizonte (2021), biografia di Luis Vinicio e Palombella Gloriosa (2022), volume di Pino Porzio dedicato alla pallanuoto napoletano.
Dirige per Homo Scrivens, la collana Tempi Supplementari.Coordina il blog Il Lettore Medio ed è tra gli organizzatori della fiera Ricomincio dai Libri.