#ProcidaNonDeveMorire, un saharawi con il mare nel cuore, edito da MEA, è il libro d’esordio di Ciro Bruno Linardo, un romanzo che accompagna per mano il lettore in un inaspettato viaggio: dai luoghi incantati dell’isola di Procida ad un muro lungo più di 2.000 chilometri che attraversa e divide il Sahara Occidentale da nord a sud.
#ProcidaNonDeveMorire, un saharawi con il mare nel cuore (Edizioni MEA) di Ciro Bruno Linardo
Giovanni, bancario, viene assegnato alle filiale di Procida. Durante la navigazione che compie ogni mattina per raggiungere l’isola, Giovanni instaura amicizia con una coppia di giovani ragazzi: Moulay, un ragazzo saharawi che studia sull’isola e “Favola“, la sua fidanzata. Procida sembra un’isola felice con le sue case di pescatori colorate e la brillantezza delle sue acque, ma la pace di questi luoghi viene minata da un tentato omicidio e Giovanni si ritrova coinvolto nelle indagini.
#ProcidaNonDeveMorire, un saharawi con il mare nel cuore è disponibile anche su Amazon
#ProcidaNonDeveMorire, Recensione
Con una scrittura schietta e sincera, senza troppi fronzoli, Ciro Bruno Linardo, introduce il lettore, a piccoli passi, in una realtà che molti ignorano, nonostante sia di portata internazionale. Partendo dalla stradine assolate di Procida, isola a torto rimasta troppo tempo nell’ombra rispetto alle altre isole campane, Linardo conduce il lettore nella Repubblica Autonoma Saharawi Democratica sospingendolo sotto il muro della vergogna, simbolo di soprusi e sofferenze del popolo sahariano.
“Mi sarebbe piaciuto davvero essere nato in mezzo all’Oceano e vivere in prima persona le avventure che fanno viaggiare la mia fantasia, sin da quando ero bambino. E invece no, caro Giovanni. Vengo da una terra arida e priva di qualsiasi forma di vita. Sono nato in un paese che nessuno conosce, poiché, il mio popolo non esiste. Non siamo riconosciuti dalla comunità internazionale. Sono un uomo del deserto, figlio di una comunità fantasma» […]. Sono un saharawi!”
Il romanzo ha il merito di divulgare la conoscenza di un’annosa controversia territoriale che le Nazioni Unite cercano di risolvere sin dalla metà degli anni ’70 quando la Spagna abbandonò il popolo saharawi al suo destino, firmando il 14 novembre 1975, gli accordi tripartito di Madrid tra Spagna, Marocco e Mauritania.
Il tesoro dell’isola
Contestualmente alla dibattuta storia del popolo sahariano, Linardo racconta le bellezze di Procida di recente proclamata Capitale della Cultura 2022:
“Chi conosce Procida sa bene che da Piazza dei Martiri, la strada che sale verso Terra Murata presenta una pendenza che anche solo passeggiare diventa difficile, persino per una persona allenata. Quante volte ho visto turisti desistere dopo i primi passi e perdersi quell’appuntamento col Paradiso che gli si sarebbe presentato dinanzi dopo un centinaio di metri. Sembra quasi che l’isola, nella sua conformazione morfologica, voglia nascondere quel suo prezioso tesoro per concederlo solo ai più resilienti disposti ad affrontare quel calvario.”
Immagini: Profumi e sapori dell’isola
Di Procida Linardo non mostra solo gli scorci panoramici, ma lascia immaginare profumi e sapori come quando descrive gli spaghetti con alici e limone procidano:
“La padrona di casa aveva tostato del pan grattato, rigorosamente fatto in casa, con peperoncino, menta e qualche goccia di limone. A parte aveva preparato le alici con olio, aglio ed un po’ d’acqua, per cuocerle senza friggere. Dopo aver colato gli spaghetti aveva mantecato il tutto, aggiungendo una spremuta e la scorza di limone tagliata alla julienne” .
Si tratta di un libro d’esordio e nonostante manchino indispensabili elementi che possano consacrarlo davvero un giallo, direi “Buona la prima!” perché il libro si lascia leggere tutto d’un fiato e perché dalle righe di alcune pagine l’atmosfera dell’isola è quasi palpabile. Se poi il romanzo nasce anche per una buona causa (una parte del ricavato viene devoluta alla causa del popolo saharawi), allora non posso che rivolgere all’autore le mie più vive congratulazioni.
#ProcidaNonDeveMorire