Il libro di Mario Bevilacqua “ I progetti per la facciata di Santa Maria del Fiore (1545 – 1645), dalla Casa Editrice Olschki, affronta la delicata vicenda della nuova facciata del Duomo di Firenze che ebbe inizio con Francesco I
Francesco I incaricò, per questo lavoro, l’archietto Bontoleni il quale si impegnò per l’elaborazione di un progetto per poi procedere con l’inizio dei lavori; lavori che si interruppero con la morte di Francesco I verso la fine del 500’ del secolo scorso.
Dopo alcuni anni di ininterrotto impegno organizzativo e progettuale che sembra portare, nel 1591-1592, alla decisione ormai sostanzialmente ufficializzata di procedere alla costruzione della facciata secondo il modello di Don Giovanni de Medici, il cantiere non venne mai riaperto.
Si dovette aspettare il 1630 quando Ferdinando II, durante la peste che colpì la città, perché fosse riaperto il cantiere e si procedesse nella prosecuzione dei lavori interrotti e finalmente un disegno chiesto a Piero Cortona nel 1645 chiude definitivamente la vicenda.
Il Duomo di Firenze, oltre ad essere oggetto di ammirazione, è stato oggetto di ricerche che hanno approfondito le vicende cinque seicentesche con alcuni contributi specifici sulla facciata basati sulla ricca documentazione conservati negli Archivi dell’Accademia del Disegno dell’Opera del Duomo.
Inoltre nel clima di fervore, che caratterizza il secondo Ottocento fiorentino, anche in relazione ai pochi anni in cui la città è capitale d’Italia unita, la costruzione della nuova facciata del Duomo, la prima pietra venne posta da Vittorio Emanuele II nel 1860 senza che fosse stato ancora scelto il disegno definitivo; costruita poi su disegno di Emilio Fabris tra il 1870 ed il 1887, dopo aspre polemiche e controversie e la presentazione di un numero sorprendente di progetti, diventa uno dei punti nodali di riqualificazione urbana, perno essenziale nel dibattito più ampio sul ruolo di Firenze quale storica capitale italiana delle arti.