Ragazzi che sparano, un’indagine approfondita sulla devianza giovanile grave che esplora le cause e le dinamiche attraverso una prospettiva multidisciplinare
Domani, mercoledì 27 marzo 2024, presso l’Istituto Comprensivo “Agostino Gemelli” di Sant’Agnello avrà luogo la presentazione del libro Ragazzi che sparano. scritto dal prof.Giacomo di Gennaro, esperto di Sociologia giuridica presso l’Università di Napoli Federico II e la prof.ssa Maria Luisa Iavarone, specialista in Pedagogia Sperimentale presso l’Università Parthenope. L’evento si svolgerà nell’Aula Polifunzionale “G.Fiodo” e vedrà la partecipazione dei due autori.
Ragazzi che sparano.di Giacomo di Gennaro e Maria Luisa Iavarone
Ragazzi che sparano edito da Franco Angeli, è un’indagine approfondita sulla devianza giovanile grave, che esplora le cause e le dinamiche attraverso una prospettiva multidisciplinare. Analizzando casi di giovani reclusi e raccontando storie toccanti, il libro mira a sollevare consapevolezza su temi critici quali l’influenza delle organizzazioni criminali e il ruolo dell’educazione e della formazione nella prevenzione della devianza.
Il libro si rivolge non solo a studiosi e professionisti del settore, ma anche a chiunque sia interessato al futuro dei giovani e alla costruzione di una società più giusta. La scelta di presentare il libro in un contesto educativo sottolinea l’importanza del dialogo e dell’impegno civile nella lotta contro la criminalità giovanile e nella promozione di percorsi di vita positivi per le nuove generazioni.
L’iniziativa, fortemente voluta dalla Dirigente Scolastica Debora Adrianopoli, che fungerà anche da moderatrice, includerà interventi di personalità impegnate socialmente come Silvana Natale e Daniela Di Maggio, quest’ultima madre di Giogiò, Giovan Battista Cutolo, il musicista di 24 anni ucciso a Napoli nella notte tra il 30 e il 31 agosto. I saluti istituzionali saranno a cura del Sindaco di Sant’Agnello, Antonino Coppola, e del Vice Sindaco, Maria Russo.
L’evento rappresenta un’occasione importante per riflettere sull’impatto della cultura nella prevenzione della devianza minorile e nel sostegno alla rieducazione, offrendo spunti per interventi formativi e politiche mirate.
