Allo Spazio Feltrinelli di Napoli, sabato 16 maggio, si è svolta la prima conferenza stampa dell’ultimo lavoro letterario (il nono) e sempre in ambito musicale del giornalista, critico musicale e scrittore Carmine Aymone
Titolato “Quella sera che inventai il tuo nome -1975/2015- 40 anni di musica “ con la prefazione di Dario Salvatori, quarta di copertina opera del maestro Lello Esposito, pubblicato da Guida Editori e distribuito da Mondadori. Presente Gaetano Gaudiero. Un libro + cd inedito con 15 tracce. Stavolta ne sono protagonisti “Il giardino dei Semplici “noto gruppo musicale al giro di boa dei quarant’anni di carriera.
Un compleanno speciale che è stato degnamente suggellato nell’ Auditorium A. Scarlatti della Rai di Napoli con una serata di gala ricca di ospiti dal titolo “Buon Compleanno”e in quell’ occasione è stato presentato per la prima volta il sopracitato libro.
La penna di Carmine Aymone è l’erede naturale nel panorama partenopeo designata alla stesura della vita di questo gruppo. Ancora una volta egli si contraddistingue per un racconto fluido concentrato che non punta mai ad un quantitativo enorme di pagine ma sulla selezione di cosa mettere in risalto. Visti i tanti anni di carriera (quaranta) quattro milioni di dischi venduti, mille e ottocento concerti, successi e incontri artistici, non sarà stato un lavoro facile.
Gli incontri, le tournée, i concerti, i premi, possiamo solo immaginare quanto avranno raccontato e quanto sia stato cavilloso il lavoro dello scrittore.
Di certo la verve, l’Argento Vivo ( che propriamente ha dato il titolo al loro ultimo lavoro discografico) dei componenti il gruppo è stato il traino di tutto il racconto.
Anche i fan accorsi nella sala gremita della Feltrinelli hanno avuto modo ancora una volta di sondare la simpatia, la padronanza della scena dei GDS.
Non sono mancate delle esibizioni dal vivo tra cui “Across the Universe”, rivisitata alla GDS e medley (M’innamorai, Tu can nun chiagne, Miele, Concerto in LA minore ) dei loro grandi successi.
A seguire autografi, foto, sorrisi e la disponibilità dei componenti nell’interloquire con i presenti giunti.
Fonte inesauribile di professionalità, quella che si conquista negli anni della cosiddetta gavetta e permette a dei talenti come i GDS di rimanere sempre in auge.