La pole è del finlandese della Mercedes al Red Bull Ring. In prima fila anche Hamilton. Seconda per la Ferrari, con Vettel davanti a Raikkonen, ma il tedesco è stato investigato e penalizzato per aver ostacolato Sainz: diventa sesto. Gran qualifica di Grosjean. In difficoltà Ricciardo, settimo e polemico con Red Bull.
Una Mercedes formidabile conquista la prima fila del GP d’Austria, nona prova del Mondiale di F1 2018. La pole, con record della pista, è andata a Valtteri Bottas in 1:03.130. Per il finlandese si tratta della quinta pole position della carriera. Secondo tempo per il compagno di squadra Lewis Hamilton, che una pole provvisoria l’aveva ottenuta, ma poi si è dovuto accontentare del secondo miglior tempo a 19 millesimi da Bottas e con qualche vibrazione di troppo sulla sua W09. Hanno girato con le ultra soft le Ferrari, che in pista hanno conquistato la seconda fila, rispettivamente con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, ma poi qualcosa è cambiato. Per il tedesco, infatti, una brutta notizia: investigato e penalizzato di 3 posizioni dalla Direzione Gara per aver ostacolato il giro della Renault di Carlos Sainz nel Q2 (macchina sul corddolo e ala danneggiata). Nella sanzione, decurtato anche 1 punto sulla patente. Lo spagnolo in parte ha assolto il ferrarista, che è scivolato dal terzo al sesto posto in griglia. Sainz, inoltre, ha sottolineando che il muretto della Rossa avrebbe dovuto avvertire il proprio pilota e che in passato era successo anche a lui.
Il comunicato
Il comunicato della FIA su Vettel è arrivato poco dopo le 18: gli steward hanno ritenuto il tedesco colpevole di aver ostacolato Sainz in Curva 1 e di conseguenza lo hanno retrocesso di tre posizioni. I commissari – tra questi l’ex pilota di F1 Derek Warwick – hanno analizzato le immagini tv, ascoltato le comunicazioni radio tra piloti e muretto e le versioni delle parti in causa.
Come cambia la griglia
Terza fila ora con Raikkonen e la Red Bull di Verstappen. Grosjean in terza assieme al tedesco della SF71 H. Seguono Ricciardo-Magnussen, Sainz-Hulkenberg, Ocon-Gasly, Alonso-Stroll, Vandoorne-Perez, Sirotkin-Leclerc e l’ultima fila Hartley-Ericsson. Decisamente più complicato anche il sabato di Daniel Ricciardo, che dunque ha chiuso il Q3 in settima posizione. “Non mi è piaciuta la strategia della squadra – ha detto nel post -. Sul motore non direi, c’erano altre cose oggi”. Si riaccende (o si complica) la questione rinnovo tra l’australiano e il team di Milton Keynes?