Al Circolo Degli Artisti CHITARRISMI, la “sfida” a colpi di chitarra


Mercolediì 25 Settembre, Circolo Degli Artisti in collaborazione con Bomba Dischi e Woodstroke

presentano:

CHITARRISMI#1

w/

ADRIANO VITERBINI (BSBE) vs GIONATA MIRAI (IL TEATRO DEGLI ORRORI)

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dalle 18:00

market & expo artigiani della musica

porte/botteghino

18:00

concerti

22:00

ingresso up to you

@ CIRCOLO DEGLI ARTISTI

Via Casilina Vecchia 42 – Roma

06 70305684; info@circoloartisti.it

Circolo degli Artisti in collaborazione con “Bomba Dischi” e “Woodstroke” è lieta di presentare la prima edizione di “CHITARRISMI” appuntamento dedicato agli appassionati di chitarre e a tutto il mondo della sei corde. L’evento partirà con il market/expo di diversi artigiani, liutai, costruttori di chitarre, pedali ed effetti provenienti da Roma ogni parte d’Italia che oltre a esporre i proprio lavori daranno la possibilità al pubblico di provarli, testarli ed anche comprarli. Il fulcro dell’evento sarà il concerto di Adriano Viterbini e Gionata Mirai, i due chitarristi più accreditati della scena indipendente italiana, entrambi fuori da poco con i loro rispettivi progetti solisti.

GIONATA MIRAI

Un disco acustico, strumentale, suonato da solo. Di chitarra 12 corde in fingerpicking. Classico e hardcore insieme. Sicuramente politico. Volto a stimolare sensazioni. “Allusioni”. Gionata Mirai, già leader dei Super Elastic Bubble Plastic e fra i membri fondatori de Il Teatro degli Orrori, arriva al suo esordio solista con un lavoro che non ti aspetti.

Più devoto a John Renbourn che ai Neurosis, più influenzato da Leo Kottke che dai Jesus Lizard. Con l’ombra lunga dei grandi fingerpicker americani ed inglesi ad emergere in un’attitudine che è narrativa senza l’intenzione di raccontare ma puntando piuttosto ad evocare. Perché questa volta il discorso è quantomai emotivo e di pancia, e le parole non servono, anzi non bastano, a conservare l’intensità delle emozioni. Sono necessarie invece le sole 12 corde di una chitarra arpeggiata e i suoi molteplici colori, che generano intrecci di melodie fatte di bassi, canti, accompagnamenti e non hanno bisogno di nessun altro strumento.

Le allusioni in questo modo arrivano da sole. Alle proprie radici di bambino alle prese con lezioni di chitarra apparentemente inutili ma oggi rivelatesi fondamentali nel riprendere un percorso più classico.

All’urgenza hardcore di realizzare un lavoro scarno nel suono, veloce e breve, tecnicamente semplice ma di forte intensità: che dia le stesse sensazioni che si provano ascoltando un disco HC, dopo l’ultima nota suonata lo stesso primo respiro di chi ha trattenuto il fiato per un po’, lo stesso sguardo per un attimo vuoto dopo il finale fade out.

E più di tutto l’allusione è alla situazione politica planetaria e alla nostra di individui nel presente.

Le tracce di “Allusioni” sono nate dalle immagini del recente disastro giapponese e cercano di costruirsi uno spazio di libertà, dove sia possibile ascoltare un brano di 25 minuti, acustico, strumentale, solitario proprio in un momento storico in cui la gestione del tempo è diventata tutta un’altra cosa e ci è completamente sfuggita di mano, in cui sembra impossibile prendersi una pausa, fermarsi e dedicarsi a sé stessi e alla propria fantasia

per più di venti secondi.

Gli arpeggi di un disco come questo, se ascoltati nel momento sbagliato, possono respingere e infastidire. Così “Allusioni” presuppone una scelta, di attenzione e libertà. E scegliere è sempre politica.

 

ADRIANO VITERBINI

Nasce il 15/8/79 a Marino(RM) e vive a Roma. L’approccio alla musica inizia da bambino; prende lezioni di pianoforte per 5 anni per passare successivamente alla chitarra elettrica ed acustica. Profonda e caratteristica è la passione per il Delta blues, il rock-funk e la musica alternativa; generi musicali che approfondisce prevalentemente da autodidatta durante il suo percorso di studio negli anni del liceo. Alla passione per la chitarra elettrica, acustica, slide, si affianca quella per altri strumenti come i sintetizzatori, gli ominchords e per i computers e la registrazione. Nel 2000 comincia a suonare nel circuito musicale romano con diverse formazioni affiancando artisti o come frontman. Nel giro di pochi anni si impone come uno dei chitarristi più completi e personali della scena italiana ispirato dal blues del delta Mississippi, da Ry Cooder, dal rock più stoner e dal pop più nobile. Adriano Viterbini ha elaborato uno stile in cui senso del ritmo la capacità tecnica e l’immediatezza si uniscono in maniera spontanea e coinvolgente. E’ autore, coarrangiatore e coproduttore dei brani dei Bud Spencer Blues Explosion e dei Black Friday. Dopo aver terminato l’infinito tour con i Bud Spencer Blues Explosion, Adriano Viterbini torna a casa, alle origini, alla chitarra. Bomba Dischi è onorata di annunciare per Venerdì 22 Marzo 2013 l’uscita del suo primo disco solista, Goldfoil, un lavoro strumentale di american primitivism, o chitarra primitiva. Un album intimo, evocativo, ad alto contenuto emozionale, in cui Adriano ci racconta il suo grande amore per il blues minimale, da Ry Cooder a John Fahey passando per Jack Rose e la musica africana, nel modo a lui più congeniale, la musica. Il disco, prodotto da Adriano Viterbini e Bomba Dischi, è stato registrato, mixato e masterizzato a Roma presso Studionero a Dicembre 2012 da Daniele Gennaretti ed è composto da 12 brani, uno dei quali, New Revolution Of The Innocents, vanta la collaborazione di Alessandro Cortini dei Nine Inch Nails.

PARTECIPANTI AL MARKET E EXPO:

www.effettidiclara.it

www.voodooguitars.it

www.cloeguitars.it

www.serracini.it

www.meridianguitars.com

www.gotmymojoworking.eu

www.vdlanalogics.com

www.lofistore.com

www.dreamakeramps.com

www.facebook.com/ngrpedals

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www.manne.com

www.liuteria.it

www.exitwell.com

 

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Shiki Grandbell è un orfano cresciuto da macchine senzienti sul pianeta Grandbell, un parco divertimenti in rovina. Il ragazzo è particolarmente affezionato al Re Demone Ziggy, tanto da chiamarlo "nonno". Shiki non ha mai interagito con esseri umani e, complice il passare del tempo, Ziggy e altre macchine si sono spente per sempre, difatto morendo. Un giorno una giovane ragazza, Rebecca, atterra sul pianeta in compagnia del suo gatto robotico, Happy. I due fanno rapidamente amicizia e, complice un piano dei robot superstiti, fuggono dal pianeta. Shiki, del tutto ignaro del mondo esterno, decide di mettersi alla ricerca di Mother, un essere che si dice possa esaudire qualunque desiderio.

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