Aldolàchivalà a Il Fuori Orario: cultura e musica. un open space, una libreria dove si fa cultura, anche musicale.
Una libreria, Il Fuori Orario, che si presta ad essere uno spazio multifunzionale, dove i bambini possono giocare con libri alla loro portata e giocattoli in legno della cui esistenza molti di noi neanche si ricordano, mentre gli adulti sorseggiano un apertivo attendendo l’evento della serata.
E’ ciò che è accaduto alla libreria Il Fuori Orario in Via Giusso 11 a Napoli nella serata di domenica 8 giugno, che ha ospitato, in questa occasione, il gruppo Aldolàchivalà momentaneamente orfani di Mauro Romano, per sostituire il quale ci sono volute ben due persone: Roberto Sepe e Ferdinando Morello. La scelta di chiamarsi così scaturisce dalla duttilità del nome di Aldo Laurenza che rifiuta l’etichetta di rapper per essere una voce di frontiera, uno che gioca con le parole, le rime e le assonanze; uno che spazia dai testi in vernacolo (“Nun voglio ascì”, “Crisi Mistica” “E’ stato ‘o Stato”) a quelli in italiano, non restando mai lontano dai temi del disagio sociale e senza trascurare l’invito ai giovani e a quelli meno giovani di mantenere viva la coscienza e -con essa- il senso critico. Con lui si è esibito anche Gianluca Xangò Salerno, la cui felice mano alle percussioni sa fare sempre la differenza. Scevro dalla tristezza cantautorale a cui la scuola genovese (degna di meriti al di là dei gusti di ognuno) ci ha abituati, Aldo Laurenza, con la sua aria bonaria e i suoi divertissements linguistici, parla con testi chiari e messaggi diretti, senza facili sorrisi ma con una buona dose di ironia, a chi ha il piacere di ascoltarlo.