Associazione Alessandro Scarlatti apre con il LabJazz

Il 5 ottobre inaugurata la stagione concertistica dell’Associazione Alessandro Scarlatti presso il Teatrino di Corte di Palazzo Reale con il concerto della ScarlattiLab/Jazz dedicato a Kenny Wheeler e John Taylor in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno.

Nella presentazione della serata le scuse da parte del direttivo per il cambiamento della location dei concerti che si svolgeranno non più presso l’Auditorium del Castel Sant’Elmo ma ripartiti tra il Teatrino di Corte di Palazzo Reale, il Teatro delle Palme ed il Teatro Politeama.

Lo Scarlatti Lab/Jazz ha visto la direzione artistica di Francesco D’Errico e Giulio Martino che hanno portato gli allievi sul palco dopo uno stage con Norma Winstone la acclamata singer e paroliera dello storico gruppo degli Azimuth costituito dai compianti John Taylor al piano e Kenny Wheeler alla tromba.

Nella serata dove sono stati eseguiti brani dal repertorio di Wheeler e Taylor la prima parte ha visto l’esibizione degli allievi del Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno, mentre la seconda riservata alla voce evergreen di Norma Winstone accompagnata da Francesco D’Errico al piano, Giulio Martino al sax, Ilaria Capalbo al contrabbasso, Marco Fazzari alla batteria.

Gli allievi che si sono alternati sul palco sono: le singers Chiara Della Monica, Cristina Cafiero, Fortunata Monzo, Francesca Murro, Francesca Simonis, alla chitarra elettrica Santino Desiderio, Umberto Elia e Biagio Russo al pianoforte, Giuseppe De Martino al basso elettrico, Marco Fazzari alla batteria. Giovani talenti che hanno dimostrato la loro preparazione, in particolare gli strumentisti hanno dimostrato una buona tecnica, mentre le singer hanno potuto mettere a frutto gli insegnamenti ed i suggerimenti dell’artista britannica

Tra i brani eseguiti ‘Wintersweet’ di Kenny Wheeler, ‘Azimuth’ con il quale il gruppo si fece notare dal produttore, la rivisitazione di ‘Make someone happy’ di Jimmy Durante, solo per citarne qualcuno.

Abbiamo chiesto a Giulio Martino di parlarci di questo concerto:

Da dove nasce l’idea di questo concerto?

Dall’opportunità che abbiamo avuto dall’Associazione Alessandro Scarlatti da cui scaturiscono una serie di motivazioni molto forti. Ho la sensazione che si chiuda un cerchio, in quanto noi facciamo tanta didattica, ma in un momento difficile come questo riuscire a portare concretamente dei ragazzi a confrontarsi con la musica che hanno studiato per tutto un anno in Conservatorio, dalle forme più complesse rispetto allo standard, unitamente all’incontro con Norma Winstone che faceva parte del gruppo di questi artisti, è veramente un cerchio che si chiude. Aprire il ciclo concertistico della Scarlatti merita davvero un applauso a Tomaso Rossi (direttore artistico dell’Associazione Alessandro Scarlatti) perché ha voluto questo laboratorio, che poi è tradizione nella Scarlatti inserire musica jazz, aprire con questo concerto ha rotto tutti gli schemi.

Questi laboratori continueranno?

Questa è una storia molto bella, perché ci sono tre laboratori: uno di jazz, uno di barocco ed uno di musica contemporanea nel ciclo di quest’anno. Dovrebbero ripetersi anche nel prossimo ciclo, divenendo una cosa strutturata. Per quanto riguarda il JazzLab i ragazzi non solo sono stati selezionati ma sono stati pagati, cioè non sono venuti a fare solo formazione ma sono stati inseriti in ambito lavorativo. Non posso che essere contento e parlare positivamente di questa iniziativa.

Calendario concerti: www.associazionescarlatti.it

 

Fonte foto: Pasquale Fabrizio Amodeo

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