Serena Pisa torna ad esibirsi all’Enosoundclub Vineapolis
Un repertorio, vasto, quello di Serena Pisa, che, accompagnata da Daniele La Torre ai plettri e da Pasquale Termini al violoncello, è tornata all’enosoundclub più apprezzato dei Campi Flegrei proponendo, ai suoi numerosi estimatori, un viaggio fatto di incontri desiderati e di nuove tappe.
La vocalità la capacità interpretativa e l’ottima pronuncia (francese, portoghese, spagnolo), frutto di un lungo studio che non tutti perseguono, consente alla Pisa di offrire una raccolta di brani accomunati da sentimenti che affondano le loro radici nelle varie tradizioni del mondo; “Passione”, “Desiderio” e “Luna nova” riscaldano gli animi e li dispongono all’ascolto di alcuni dei brani legati al nome di Edith Piaf (“Milord”, “La foule”, “Hymne”), mentre il venerdì 13 di Parigi si stava compiendo e il mondo ne era ancora all’oscuro.
“Bammenella” è, ormai, un richiestissimo cavallo di battaglia di questa giovane donna che non trascura mai di inserirla nella scaletta dei suoi vari spettacoli, attingendo anche al canzoniere macchiettistico (“Attenti alle donne”) accanto a brani meravigliosamente eseguiti da Dulce Pontes (“Cançao do mar”).
Il suo “Gracias a la vida” è un inconsapevole urlo contro il dolore e l’orrore che avrebbe investito il mondo, Napoli, Parigi, il Cile di lì a qualche ora e la sua “Rumba d’è scugnizzi” sembra, a posteriori, un invito a rifuggire la paura e ad allontanarsi da ogni facile condanna, da ogni altro estremismo.