Danilo Rea per I Senzatempo ad Avellino

La serata conclusiva della rassegna autunnale dell’Associazione Culturale ‘I Senzatempo’ si è svolta il 28 maggio presso l’Hotel de la Ville ad Avellino, con un ospite d’eccezione Danilo Rea che ha presentato il suo ultimo lavoro discografico ‘Something in our ways’ (Warner Music Italy).

Luciano Moscati lo splendido padrone di casa insieme con i membri del direttivo dell’associazione formato da Silvia Amodeo, Maria Rusolo, Silvana Rebulla, Franco Notarianni, Roberto Sandulli, Edoardo Mennillo, Tonino Guerriero, hanno coccolato i soci con un rinfresco accompagnato dalla degustazione offerta dalla Azienda Vitivinicola Le Ormere con il suo Greco di Tufo classificato tra i pirimi dieci vini italiani nell’edizione di Vinitaly di quest’anno a Verona,  introdotto da Franco Notarianni dell’AIS –Associazione Italiana Sommelier di Avellino.

A scaldare l’atmosfera la Young Jazz Orchestra Campana diretta dal maestro Matteo Franza, l’ensemble formato da 17 musicisti provenienti dai conservatori campani, composta da Daniela De Mattia ( voce), Raffaele Alberto Ranieri (pianoforte), Massimo Barretta (basso), Giuseppe Fiscale ( batteria), Pasquale Ambrosio (1° sax. Contralto), Gabriel Marciano (2° sax. Contralto), Tommaso Paribello (1° sax. Tenore), Giuseppe Esposito (sax. Baritono), Gennaro Ferraro (1° tromba), Andrea Barbuto (2° tromba), Emanuele Marsico (3° tromba), Gaetano Cesarano (4° tromba), Giuseppe Casanova (1° trombone), Luca Esposito (2° trombone), Ida Carannante (basso tuba).

I brani eseguiti in apertura e chiusura della serata sono stati in perfetto stile orchestrale dove la voce di Daniela De Mattia denota una personalità musicale precisa. Ottimi gli arrangiamenti, con le fermate e le riprese nei finali che hanno destato l’ilarità e grande consenso da parte del pubblico presente.

A seguire il giovane talento avellinese Luis Di Gennaro che ha partecipato alla rassegna pianistica ‘Piano City Milano’ e ‘Naturalmente pianoforte’ che si è svolta in Toscana. Si è accattivato la simpatia del pubblico con l’utilizzo di una sveglia per restare nei tempi tecnici dell’esibizione.

Di Gennaro rimasto folgorato da Danilo Rea, del quale ha frequentato un corso di perfezionamento, si è dedicato anche lui all’improvvisazione, inglobando spunti e generi musicali diversi, partendo dal brano di Pino Daniele ‘Putesse essere aller’ passando per ‘How deep is your love’ dei Bee Gees, ‘Aver paura d’innamorarsi troppo’ di Lucio Battisti ed ‘Highlands ‘ di Danilo Rea.

Danilo Rea è stato accolto con il calore che da sempre i soci dell’Associazione gli riservano in ogni sua esibizione ad Avellino. La presentazione di ‘Something in our way’ ha dato modo al pianista di introdurre i vari brani, includendo piccole lezioni sulla tecnica dell’improvvisazione, con cenni storici ed esempi pratici.

Con l’affabilità che lo contraddistingue ha consentito ai presenti di seguirlo nel suo personalissimo viaggio musicale che rapisce chi lo ascolta, attraverso l’alternanza di stili che rinvigorisce una melodia studiata e portata sulla tastiera in forma di improvvisazione, come l’ ’Imagine’ di John Lenon vissuta in un blues quasi ragtime, non mancando omaggi alla canzone classica napoletana con ‘Ie te voglio bene assaje’ ed a Domenico Modugno con ‘La donna riccia’ e ‘Resta cu’mme’.

Danilo Rea riguardo al lavoro discografico ha detto: “Quello che ho cercato di trasmettere con questo disco è un senso di apertura verso tutto, perché in realtà la musica è una sola e alla sua base c’è la melodia: è fatta per generare emozioni e la chiave per arrivarci è tutta lì“. Il fulcro del pensiero di Rea è la possibilità infinita di melodie che la musica permette di creare. In questo è la genialità del pianista romano, dare vita ad un nuovo corso dello stile pianistico, molto seguito dalle giovani generazioni di pianisti, che consiste nel ritornare all’improvvisazione già in voga ai tempi dei grandi autori classici.

In ogni esibizione Rea si dimostra un profondo conoscitore ed abile interprete di un vasto repertorio che spazia dal classico al jazz, al pop, al rock, riuscendo a carpirne l’essenza musicale, trasformandola e fondendola in un unico strato melodico, un virtuosismo che gli consente di macinare note come i chilometri di una autostrada musicale senza fine.

Difficile distaccarsi dalle note eseguita dell’esausto pianista, che su richiesta di un bis intrattiene ancora l’adorante pubblico partendo da ‘Angie’ dei Rolling Stones e viaggiando attraverso ‘Summertime’ ed altri brani per poi concludere con il brano d’inizio (‘Angie’) riconducendo sempre l’ascoltatore, in punta di note, al termine del percorso musicale eseguito.

Una serata davvero speciale, della quale ci si augura il prosieguo attraverso la stagione estiva della rassegna ‘Musica al Parco’ del Teatro Carlo Gesualdo. A riguardo Luciano Moscati ha comunicato che si dovrà attendere i tempi dovuti ai dettami burocratici, che si spera confermino in breve l’ottimo lavoro dell’associazione divenuto un punto di riferimento, se non l’unico, nel panorama culturale di Avellino.

Fonte foto: Pasquale Fabrizio Amodeo, I Senzatempo


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