Secondo estratto da Conclamata Normalità, l’ultimo album pubblicato da DonGocò lo scorso 3 marzo.
Il brano ThisAbility prodotto da Brigante con mix e master di Kiave, già con il titolo fa leva su un gioco di parole nel quale basta una maiuscola per passare da “incapacità” a “questa capacità”. Questo sottolinea metaforicamente come in ogni disabilità siano contenute delle abilità, sulle quali si dovrebbe mettere il focus per non identificare la persona solo con le sue “mancanze”, ma, evidenziando e sviluppandone le risorse.
Antonio Turano in arte DonGocò è un rapper di origini calabresi, che si appassiona al rap dalla fine degli Anni ’80. Poi come tutti i colleghi musicisti inizia a frequentare le serate hip hop, sale sui palchi per i primi concerti e registra le prime tracce che diventano dischi. Ma cosa lo differenzia dalla maggior parte dei colleghi rapper? Antonio è riuscito a coniugare la sua passione musicale con il percorso professionale, inaugurando l’applicazione pratica di quella che lui stesso ha chiamato “ArteteRAPia”. Se di notte lo potete trovare nei club della Capitale tra microfoni e consolle, di giorno è un valido professionista psicoterapeuta. Nella sua attività si divide tra studio, centri diurni, comunità e altri laboratori di scrittura e incisione, che tiene con ogni tipo di utenza che abbia una diagnosi patologica o, come suggerisce nel titolo del suo ultimo disco una “Conclamata Normalità”.
Laureato nel 2009 in Psicologia Clinica presso La Sapienza di Roma, segue un master in Artiterapie a orientamento psicofisiologico integrato e una scuola internazionale di psicoterapia nel setting istituzionale. Se la musicoterapia e l’arteterapia sono discipline affermate già da decine di anni, l’utilizzo delle rime e del rap con tutte le sue caratteristiche, non sono altro che una declinazione di queste pratiche. E se “il male mentale è una tematica impopolare” è possibile creare le condizioni perché nessuno risulti diverso?
Nel video, girato da Gianfranco Sposato nella casa famiglia Oikos, che ospita adulti affetti da autismo e ritardo mentale grave, il rapper/psicologo assieme ad ospiti e operatori svolge una normalissima giornata nella quale, ponendo l’”obiettivo” sulle capacità di ognuno è impossibile distinguere i “normali” dai “disabili”.