Ethnos Festival: Al giro di boa dei vent’anni, questo festival atipico spettacolare, colorato, folcloristico, culturale, ha da sempre come incipit l’integrazione, la conoscenza di popoli provenienti da ogni parte del globo, trasmessi attraverso il sacro fuoco dell’arte
Evento finanziato dall’ Assessorato al Turismo della Regione Campania e organizzato dal Comune di San Giorgio a Cremano, comune capofila dell’evento.
Non è mai stata facile in anni passati come oggi la sua organizzazione, afferma il direttore artistico Gigi de Luca all’ inaugurazione della prima serata tenutasi al Teatro Mercadante di Napoli, che da sempre guida questo progetto. Affiancato dal sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, entrambi si sono supportati e alternati nell’ illustrare ai giornalisti presenti come progetti laboriosi, complessi quali questo chiede dedizione, sacrificio; ma il ritorno di pubblico è sempre stato gratificante.
In questi quattro lustri hanno portato nell’area vesuviana, dove è nato e si svolge anche quest’anno, artisti da tutto il mondo. Scopo cardine, portare alla fruizione a una vasta fetta di pubblico, l’enorme patrimonio umano che vive in posti e luoghi lontanissimi e come possano unirsi, fondersi, portandoli a conoscenza di chi per ovvie ragioni geografiche, non potrebbe mai usufruirne. Certo è, che non interessa a questa edizione come quelle passate, portare al pubblico quella musica etnica mixata e resa fruibile e comprensibile per ragioni di mercato, ma quella autentica, non filtrata dalle mode e/o dai canoni moderni.
Presente all’ inaugurazione la leggiadra e raffinata, Pamela Villoresi, attrice teatrale che ha traghettato il pubblico del teatro prima in veste di padrona di casa e poi in quello che è il suo ruolo, in pièce teatrali attinenti al tema. Senza l’ausilio di nessuna scenografia, ma col solo suo talento recitativo ha incantato i presenti, lasciando spazio al silenzio dei loro sguardi verso latitudini diverse dove ancora oggi sono tante le ingiustizie, le schiavitù, le guerre, le diseguaglianze. Non cosi lontane da noi, come la storia di questi giorni ci insegna.
La serata di apertura è stata affidata a Bollywood Masala Orchestra, undici musicisti, tre ballerini e un fachiro. Nei loro abiti sgargianti, simbolo dell’India più bella, mistica, culla di etnie, religioni, lingue e dialetti che convivono in una tradizione millenaria, ha coinvolto il pubblico sin dalle prime note in un continuo dialogo musicale. Un’orchestra che attraversa il globo, difatti le prossime date ci racconta il direttore Rahis Barti presente alla conferenza stampa saranno in Marocco, Belgio, Stati Uniti e Canada per poi ritornare a casa in India, a Dicembre.
Una bella serata d’apertura per questo lungo percorso che porterà Ethnos in diversi siti dell’area vesuviana, ben otto i comuni coinvolti (San Giorgio a Cremano, Torre del Greco, Castellamare di Stabia, Boscoreale, Boscotrecase, Somma Vesuviana, San Sebastiano al Vesuvio), un viaggio interculturale fatto di concerti, itinerari naturalistici, spettacoli teatrali, convegni, seminari.
Ci piace chiudere con una frase della performance di Pamela Villoresi, che dà la nota giusta al senso di questo festival “fate camminare lo sguardo, i piedi sono l’ingombro che lo seguono”
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foto e video:Angela Garofalo