Canzoni in quarantena – Anche Fabio Concato, durante la quarantena, produce un brano musicale. Si tratta di L’Umarell, un omaggio a chi, purtroppo, è andato via “senza un bacio, senza una carezza, senza una ragione”.
Sto pensando che ci cambierà la vita/E magari sarà meglio di cosi/Starà meglio questo povero pianeta/A me pare che sia scoppiato, non ce la fa più/E non ce l’hanno fatta tutte le persone/Sono andate via in silenzio come te/Senza un bacio, una carezza, una ragione/Senza un “sono qui e ti voglio bene”./L’umarell è ancora qui e mi parla:/”menomale che c’ero io a controllarti”,/Gli rispondo: ”cosa posso fare in quarantena?”/Lui si volta, e va via tutto contento”…
L’Umarell di Fabio Concato
Ma chi è “L’Umarell”? L’Umarell è una persona che trascorre le sue giornate con le mani dietro la schiena intento ad osservare gli altri. Un po’ come fanno i vecchietti che trascorrono parte delle loro giornate a guardare i lavori nei cantieri.
Concato, nel suo studio, ha una statuetta rossa – un omino con le mani dietro la schiena e le spalle curve. Nei giorni della sua quarantena la statuetta rossa de “L’Umarell” è stato il suo compagno di vita e dal dialogo immaginario con l’Umarell è nata una struggente canzone.
Scritta, prodotta e cantata da Fabio Concato, suonata da: Ornella D’Urbano (piano, tastiere e arrangiamenti), Larry Tomassini (chitarre) Gabriele Palazzi (batteria), L’Umarell, vuol essere un omaggio alla città di Milano devastata dalla pandemia del Covid, ma anche a tutti gli italiani, compresi quelli con la maglietta sudata (speriamo che “quella maglietta sudata” torni ad essere simbolo di salute e benessere e non di unzioni e contagi!).
(Foto dalla pagina Facebook di Fabio Concato)