Il tributo ad un uomo e ad un’ epoca
Questo titolo è stato il fil rouge della serata del 26 novembre al Palapartenope di Napoli, giunto alla sua quinta edizione in memoria di Mario Musella , leader artista degli Showman e esponente della Neapolitan Power, mai dimenticato; grazie al Forum delle Culture di Napoli, a cura di Suoni del Sud in collaborazione con Centro Sviluppo Neapolis.
Con ragione ha ricordato emozionata, alla fine della serata, in un breve e commosso intervento sul palco, la sorella di Mario, Patrizia Musella affiancata da Alessandra, timida e solare figlia di Musella:”Pellerossa a metà, in quanto figlio della guerra, dove una madre coraggiosa fece una scelta difficile; portare avanti una gravidanza dove lei era napoletana e il padre soldato americano pellerossa”. Grazie a questa madre.
Enzo Avitabile nel libro “Mario Musella il Nero a metà” sottolinea che : “Mario è frutto della guerra e nel suo Dna seppero ben convivere due culture senza mai che l’una prevalesse sull’ altra. Lui non faceva cover a stelle e strisce..[….],in lui era ben presente anche la vena popolare e devozionale assorbita da mamma Anna. In questo equilibrio la sua unicità”. Nello stesso libro omaggio a Musella , James Senese dice: ”viene a trovarmi tutte le notti e come allora col suo maggiolone giriamo per Napoli,’nu pellerossa e Piscinola e ‘nu black man come me”.
Libro presentato all’ evento in anteprima nazionale “Mario Musella Il nero a metà “ (cd+allegato) scritto da Carmine Aymone (Suoni del Sud –Graf edizioni-Mostra Rock). E con quest’ultimo serio contenuto, ha condiviso il palco alla presentazione Gianni Simeoli di cui tutti conosciamo la verve, l’ironia che hanno allietato e intrattenuto il pubblico, negli intermezzi dei continui cambi di palco.
Origini lontane, che per un miscuglio della carte del destino, fa sì che questa cultura lontana e millenaria viene a fondersi con quella altrettanto millenaria, napoletana e mediterranea. Di cui sarà portatore di quel genere musicale che segnò l’inizio -insieme ad altri grandi- che si sono alternati sul palco, che iniziarono con lui e come lui in quegli anni del Neapolitan Power : Jamese Senese e Napoli centrale (Ernesto Vitolo, Fredy Malfy, Gigi Di Rienzo), Franco del Prete, in veste oltre di artista e compagno di viaggio di Mario Musella negli Showman anche direttore artistico di questo evento. Insieme a lui, in questo lungo excursus musicale, ad accompagnarlo nella direzione dell’orchestra a supporto di chi si esibiva: Chicco Accetta (chitarra), Francesco Iadicicco (basso), Nicola Rando (sax,baritono), Peppe Maione (tastiere), e gli arrangiamenti a cura di Lino Pariota. Con la presenza intermittente di Piero Gallo che riprende in mano il basso, ma non trascura la mandolina.
Un Grande Evento, va detto e -come giustamente ha ricordato anche sul palco in un accorato appello l’Assessore alla Cultura Nino Daniele- a Napoli le cose belle si possono fare e si fanno. Va detto che questo evento, che rientrava nell’ambito del Forum delle Culture di Napoli e della Campania, era gratuito. Visto l’enorme adesione, difatti, è stato spostato dal Teatro delle Palme a quello ben più ampio e capiente del Palapartenope di Fuorigrotta. Pieno e strapieno, in rappresentanza di tutte le fasce di età in platea e sul palco. Questo era ed è stato il senso di questa grande comunanza e fratellanza, di passaggi di consegne e di generi musicali e di fusion, dove ognuno ha reinterpretato con ritmi propri le canzoni di Mario Musella e non solo.
Si sono accavallati emozionanti ricordi di chi l’ha conosciuto, di chi per un puro aspetto anagrafico non ha potuto, e con incredula emozione non solo l’ha interpretato ma verrà anche premiato con un premio a lui titolato con la” M”, frutto del design di Lello Esposito, quali Franco Ricciardi (premiato da Peppe Ponti), Maria Nazionale, Jovine (premio Special Rock premiato da Michelangelo Iossa), James Senese e Napoli Centrale, Sangue Mostro, Alberto Radius, Dj Jad e U.S.N. Le anteprime sul palco inserite nei lavori discografici sono state quelle dei Foja col brano tributo a Musella, Monica Sarnelli con “Doce Sweet M” di Enzo Avitabile e Sanguemostro (premiati da Francesco Vacalebre).
Occasione per ricordare un altro grande è stata la presenza sul palco di Bruno Morelli fratello del poeta Paolo Morelli nonché componente degli Alunni del Sole.
Lungo è l’elenco dei nomi alternatesi sul palco: Nicola Mormone (Marzo), Il Giardino dei Semplici (Mi sei entrata nel cuore), Francesca Marini (storia d’amore n.1), Foja (Che m’e fatt), Tony Esposito a cui si deve l’etnica e vivace scenografia che ben interpreta la fucina di mescolanze tipica di questa città (Rosso Napoletano), Audio 2 (Ci crederesti se ), Jamese Senese e Napoli Centrale ( E’ na bella jurnata), Fabrizio e Aurelio Fierro (Credi credi credi), Maria Nazionale (Un’ ora sola ti vorrei), Sud Express, Enzo Gragnaniello (Sto cercando), Franco Ricciardi (Gloria ,ricchezza e te), Alberto Radius che con l’opulenza di chi può dire di essere una leggenda nel suo campo (ben 350 album nella sua carriera di cui molti con l’ indimenticato Lucio Battisti), interpreta diversi brani.
Gran finale, tutti sul palco con il brano “ Papa’s got a brand new bag”. Infinita l’emozione che hanno regalato al pubblico presente. Possiamo dire il tutto Made in Naples.