Recensione di “Persona” a 5 anni di distanza dal suo lancio. Uscito esattamente cinque anni fa, il 31 ottobre 2019, Persona di Marracash ha segnato un punto di svolta nel rap italiano, affrontando temi personali con un’introspezione senza precedenti. Questo album ha rivelato un Marracash più vulnerabile, mettendo in luce aspetti della sua personalità spesso nascosti dietro la maschera dell’artista forte e sicuro di sé.
“Persona”, un album complesso già dal titolo: il richiamo a Bergman
Il titolo Persona di Marracash richiama l’idea di identità e riflette l’intento dell’artista di esplorare i vari aspetti della propria personalità, in un viaggio profondo e intimo. Il nome dell’album è ispirato a “Persona” di Ingmar Bergman”, il film del 1966 che ha profondamente influenzato Marracash per il modo in cui affronta i temi dell’identità e delle maschere che ciascuno di noi indossa nella vita. Nel film, la dualità e la tensione tra il vero sé e l’immagine che si proietta all’esterno diventano centrali, tematiche che Marracash ha rielaborato per il suo progetto musicale.
Il titolo riflette la volontà di Marracash di presentarsi senza filtri, offrendo al pubblico una versione cruda e autentica di sé stesso. L’artista ha dichiarato di aver attraversato un periodo molto complesso prima della realizzazione dell’album, un periodo caratterizzato da un disagio personale e da una crisi di identità. Persona è nato proprio dal desiderio di riconnettersi con se stesso e di comprendere chi fosse realmente, al di là delle etichette e dei ruoli che gli sono stati assegnati come artista e personaggio pubblico.
Quest’album di Marracash richiama il concetto di “persona” inteso come “maschera”, dal latino, che rappresenta la facciata esteriore che si mostra al mondo. Ogni traccia dell’album diventa allora un frammento di questa “persona”, che si svela e si completa solo attraverso il mosaico di esperienze, ricordi e sentimenti.
Persona, un viaggio nella psiche di Marracash
In questo ennesimo lavoro discografico dell’artista, ogni traccia rappresenta una parte del corpo o della psiche dell’artista, configurandosi come un’analisi profonda di sé stesso. Marracash usa queste metafore anatomiche per trattare temi complessi: dalla depressione alla fragilità emotiva, passando per l’auto-sabotaggio e le relazioni. Canzoni come Crudelia (I Nervi) e Quelli che non pensano (Il cervello) toccano corde dolorose, dipingendo un quadro dell’artista che si scontra con le proprie paure e insicurezze.
Musicalmente si mescolano stili diversi, dai beat potenti ai momenti più soft, con produzioni che sostengono perfettamente le liriche crude e oneste. Il disco ha visto la collaborazione di artisti come Luchè, Mahmood e Cosmo, che hanno contribuito a rendere l’album un’opera corale e variegata.
Persona ha rappresentato uno spartiacque nella carriera di Marracash, allargando i confini del rap italiano per includere un’esplorazione dell’interiorità che raramente si vede nel genere. A cinque anni dalla sua uscita, rimane un album iconico, in cui tanti ascoltatori continuano a ritrovarsi, toccati dalla sincerità e dalla profondità di questo “concept album” personale e intenso.
Persona non è solo un viaggio nell’interiorità di Marracash; è anche una narrazione audace dei suoi successi e fallimenti, delle sue insicurezze e della lotta per mantenere la propria identità. Il concept dell’album vede ogni traccia rappresentare una parte del corpo o una componente psichica dell’artista, un’idea che ha permesso a Marracash di creare un percorso emotivo e intellettuale attraverso le proprie esperienze, rendendo l’album un mosaico unico e complesso.
Alcuni dettagli e brani iconici che meritano di essere approfonditi:
1. “Qualcosa in cui credere (Lo scheletro)” – Qui Marracash riflette sul concetto di fede, ma non in senso religioso. Per lui, lo “scheletro” rappresenta la struttura, il senso di integrità e autenticità che dà forma alla vita, pur in un mondo in cui è difficile mantenere salda la propria identità. Le liriche parlano della sua ricerca di stabilità in un contesto instabile, come il mondo della musica.
2. “Crudelia (I nervi)” – Tra i pezzi più apprezzati, esplora la relazione tossica dell’artista con una donna. Con uno stile che ricorda il rap confessionale, Marracash affronta il lato oscuro dell’amore e il dolore emotivo di un rapporto logorante, in cui l’affetto si confonde con la dipendenza emotiva.
3. “Appartengo (Il sangue)” – La canzone descrive il legame inossidabile con le proprie radici e il senso di appartenenza che Marracash prova per il suo passato e per il suo ambiente di provenienza. Si avverte il richiamo alla strada e al quartiere, elementi che hanno plasmato l’artista e che restano parte di lui, nonostante il successo.
4. “Quelli che non pensano (Il cervello)” – Questo brano, realizzato in collaborazione con Coez, è una critica sociale diretta, dove Marracash punta il dito contro la superficialità e il conformismo. “Il cervello” rappresenta qui la capacità di discernimento e la difficoltà di mantenere uno spirito critico in una società che tende a reprimere il pensiero indipendente.
5. “Madame (L’anima)” – Una delle canzoni più intime e poetiche, dove Marracash parla dell’amore come forza liberatrice, una delle poche cose in grado di dare vero significato alla vita. L'”anima” qui si riferisce a quel qualcosa di intangibile che muove l’essere umano e che va oltre il successo materiale.
6. “Body Parts” – Ogni traccia è una parte essenziale della “persona” di Marracash, sia in senso fisico che psicologico. Dai nervi al cuore, passando per il fegato (simbolo di rabbia e resistenza), Marracash ha costruito un’opera complessa, dove corpo e spirito si fondono per raccontare ogni sfaccettatura della sua personalità.
Con l’uscita di Persona, Marracash ha anche suscitato grande interesse nel pubblico per la sua abilità di fondere il linguaggio crudo del rap con una narrazione profonda e intimista, portando avanti una vera rivoluzione nel panorama musicale italiano. Anche cinque anni dopo, l’album continua a essere un riferimento per la sua autenticità e per il coraggio con cui esplora temi di solito considerati tabù nel mondo rap. Questo lavoro musicale è storia per il rap italiano, e l’ultimo disco di platino è arrivato meno di un mese fa.