<em>“E mò?” – ci si chiede quando, dopo giorni di grande festa, di musica, di cinema, di arte, di colore, di partecipazione, di condivisione, di gioia, di libertà, il Pompei Street Festival giunge al termine.
Inutile, girarci troppo intorno. Dal Pompei Street Festival si esce cambiati, sicuramente arricchiti. Per molti rappresenta un’occasione di crescita, per altri una vera e propria iniziazione, una scoperta, la raccolta di quel seme che potrà sfociare in una vita della quale non si aveva consapevolezza o alla quale non si credeva abbastanza.
Punti Chiave Articolo
Testimoni di tutto ciò:
- i giovanissimi che, armati di pennelli e bombolette, hanno preso parte al progetto “I miei spazi” e “Paint by Number” presso la Fonte Salutare;
- Fabiana Caccavello e Tonia Barone, le due talentuose studentesse, vincitrici del concorso scolastico di comunicazione visiva, che hanno avuto la possibilità di dipingere sotto gli occhi di tutti al pari di artisti di fama internazionale;
- i ragazzi che hanno partecipato al Klimax Drama Lab, il laboratorio di recitazione diretto da Luca Varone sfociato in un meraviglioso spettacolo costruito sul discorso di Pericle agli ateniesi del 461 a.C. ancora oggi di grande attualità;
- i ragazzi che hanno preso parte al workshop fotografico tenuto da Carmen Miccio, così come quelli che hanno partecipato al Cinema Cell for student.
E ancora:
- “Les Tableaux Vivant”, lo spettacolo messo su dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “A.Maiuri coadiuvati dai loro insegnanti, le professoresse d’arte Cinzia Autieri, Mariarosaria Iozzino e Maria De Palma, oltre il docente di sostegno e garante delle persone con disabilità del Comune di Pompei, Angelo Di Prisco.
- il Cosplay Contest al quale hanno partecipato tantissimi ragazzi curando la realizzazione dei loro costumi e partecipando alla gara che ha visto vincitore Paolo Izzo nei panni insanguinati delll’Uomo Motosega;
E poi spettacoli come “Ma dove vivono i cartoon?” dove i più piccini hanno potuto incontrare i personaggi della Famiglia Addams, ma in tutta onestà sono stati gli adulti quelli più esagitati quando si sono ritrovati dinanzi Gomez, Morticia, Cugino Itt, Zio Fester, Lurch con Mano sulla spalla, Nonna, Mercoledì e Pugsley.
Pompei Street Festival, perfetta sinergia tra associazioni, scuola, famiglie e organizzazione della rassegna
Il Pompei Street Festival, dunque, si allarga, si estende sempre più, coinvolgendo proprio tutti, grandi e piccini. Non si resta ad ammirare il lavoro degli altri, quello che artisti di fama internazionale eseguono sotto gli occhi di tutti. No! Al Pompei Street Festival è l’intera comunità chiamata a cimentarsi, a mettersi in discussione, a realizzare piccoli e grandi sogni.
Durante le giornate del PSF i ragazzi hanno preso parte ad un progetto di respiro internazionale che ha permesso loro di acquisire padronanza, protagonismo, ma anche responsabilità; una sinergia perfetta tra associazioni, scuola, famiglie e organizzazione della rassegna ideata da Nello Petrucci che, ancor più delle scorse edizioni, oltre al territorio, ha promosso la partecipazione giovanile contrastandone la dispersione che il più delle volte si traduce in povertà educativa.
Ed è così, coinvolgendo tutti, grandi e piccini, che il meraviglioso sogno di Nello Petrucci, anno dopo anno, ambisce a diventare un sogno universale, diventando così il sogno di tutti.
“Sognate, dunque. Fatelo più forte che potete!”
(Nello Petrucci)
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