Rainbow Warriors: musica e spiritualità


Rainbow Warriors è il nuovo disco di Antonio Onorato, la musica di ieri e quella di oggi in uno splendido connubio con il suo percorso spirituale

Antonio Onorato, 50 anni senza tempo, 25 anni di carriera, 23 albums, grandi collaborazioni professionali al suo attivo e una crescita spirituale profonda, che ha lasciato segni nella sua vita e sul suo volto, ha presentato il 1° Luglio alla Feltrinelli di Napoli il suo ultimo lavoro discografico dal titolo “Rainbow Warriors“.

Per la sua realizzazione ha riunito la band degli esordi (il batterista Marco De Paola, il bassista Dario Franco e Piero De Asmundis al piano e alle tastiere ) e si è avvalso della partecipazione di alcuni dei suoi amici storici la cui presenza si renderà immediatamente evidente -anche ad un orecchio più profano- fin dal primo ascolto del disco.

Antonello Perillo e Gino Aveta hanno moderato l’incontro di Onorato col suo pubblico attraverso un’intervista che ha svelato ai presenti aspetti poco conosciuti di quest’artista che riceve plausi e attestati di stima anche dai colleghi d’oltreoceano (John Mac Laughlin, George Benson e last but not least Pat Metheny) e che dichiara: “fin da piccolo, mi sono sentito attratto dalla cultura dei Nativi americani”; crescendo, si è documentato, ha letto, ha studiato fino ad imbattersi nella profezia della tribù degli Opi, secondo la quale (dopo il furto perpetrato dall’invasore bianco ai danni degli unici autoctoni abitanti di quelle terre) i nativi si reincarneranno negli uomini di ogni etnìa per riportare sulla Terra un messaggio di pace e fratellanza e di maggior rispetto per l’ambiente in cui viviamo. Sono loro i guerrieri dell’arcobaleno a cui il disco è ispirato, sono loro la musa ispiratrice di questo lavoro che Tony Cercola ha definito “il disco della maturità artistica di Antonio Onorato”; ma resterà deluso chi si aspetta un lavoro improntato ai canoni del linguaggio filosofico new age poichè c’è di più, molto di più, sia dal punto di vista spirituale (la tematica degli angeli è ricorrente nei dischi di Onorato e neanche qui manca) che da quello musicale.

 

E’ riduttivo persino sostenere che sia un prodotto di fusion tra musica napoletana e jazz; Napoli c’è, è presente e non potrebbe essere altrimenti, ma c’è il sostrato culturale della  terra cui spiritualmente Onorato appartiene, c’è la modernità meravigliosa della Breath Guitar e c’è la contaminazione con musiche che riecheggiano sotto altri cieli, geograficamente lontani da noi; c’è, infine,  il suo  vissuto di uomo e di musicista che chiude l’album con una cover  di uno dei suoi miti: John Coltrane.

Si concede -misurato come sempre, quasi intimidito-  all’ascolto dei fans proponendo dal  vivo “Oltre il cielo” e “Verano feliz“. Comincia a suonare, Antonio Onorato, e l’uomo vestito di bianco scompare e al suo posto parte la Musica e tutto quello che essa può comunicare a chi la sa ascoltare. Seduto, come non sempre gli accade, si china sullo strumento per lasciarlo parlare e le dita si muovono lente sul primo brano che incanta e commuove senza se e senza ma; nel secondo entra -silenziosa ma a passo deciso- quella Partenope che chiede alle dita dell’artista un ritmo nuovo, una velocità diversa per potersi esprimere appieno.

Troppo breve l’intermezzo musicale per i suoi estimatori, ma sufficiente a far comprendere che “Rainbow Warriors” è un prodotto di notevole qualità, un sunto del suo cammino che unisce tutte le anime e le storie di Antonio Onorato. Almeno di quelle che ha vissuto in questa vita, giunta al primo giro di boa.

Onorato alla libreria Feltrinelli
Onorato alla libreria Feltrinelli

tavolo antonio

ph: Daniela D’Agostino

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