Roberto Giordi: Il Soffio che spazza via l’iniquo e non le radici


In uscita il 18 novembre 2014 il singolo “Il Soffio” del cantante Roberto Giordi

Roberto Michelangelo  Giordi è  una raffinata voce del panorama musicale italiano, non improvvisato o saltato fuori da un Talent , ma che vanta nel suo breve/ lungo percorso tappe prestigiose; si diploma al CET di Mogol nel 1999 e comincia a collaborare con diversi autori e compositori. Partecipa al tour “Voci e Chitarre” con Mario Lavezzi, nel 2001;  vince una borsa di studio al CET sulla musica antica partenopea collaborando con Detto Mariano (arrangiatore di Lucio Battisti).Da qui inizia un  percorso che lo porterà a cantare con un noto gruppo musicale, girando l’Italia esibendosi in spettacoli teatrali e incidendo anche un disco. Un incontro che segna il suo percorso -fino ad oggi- è quello con Alessandro Hellmann (noto autore e scrittore di testi per la musica e il teatro italiano ), autore di molti testi delle sue canzoni.

Nel 2009 vince con il brano “Le tue mani” la rassegna della canzone d’autore “Discanto” (Pisa); con lo stesso brano vince il premio “Fabrizio de Andrè’” in qualità di miglior testo, che, scelto da Demo Rai,  andrà in onda più volte.

Nel 2011 pubblica il suo primo cd “Con il mio nome” ottenendo molti consensi della critica e avvalendosi della collaborazione del Solis String Quartet .I brani scritti da Hellmann sono arrangiati dallo stesso Giordi: una voce calda e sensuale che ha come sottofondo musiche che spaziano dalla bossanova al jazz e al tango. A settembre dello stesso anno, inizia a lavorare al suo secondo album “Gli amanti di Magritte”, lavoro raffinato dove influenze di sonorità etniche, classiche ed elettroniche si fondono dando vita a qualcosa di veramente non comune. Un disco molto impegnato diviso in due capitoli: “racconti d’amore” e “racconti di guerra”.

A giugno 2014 esce con il suo single “La grande Fuga”, la cui produzione artistica è di Gigi Di Rienzo (arrangiatore e produttore artistico di Pino Daniele, Raiz, De Crescenzo,etc). Ora assistiamo alla nascita di una nuova creatura, il singolo” Il Soffio” , dove -ancora una volta-  dalle immagini ai testi, alle note prevale questa ricerca continua di musiche che è tipica dell’animo di Giordi . Come anch’egli afferma

“ ama la buona musica e non una in particolare”.

Avendola, nel corso della sua vita, cercata ,amata, studiata, interpretata per arrivare a qualcosa che non fosse copia e incolla di altri. La sua veste pur riconducibile a determinate influenze non è mai etichettabile se non con l’appellativo di raffinata, profonda, elegante, mistica, etnica, riflessiva, suadente.

Chiediamo a lui qualcosa in più su questa uscita:

-Siamo alla vigilia di questo nuovo singolo che precede il cd che uscirà a gennaio; dalle immagini si evince che il videoclip è stato realizzato ad altre latitudini .  Come mai questa scelta?

 Sono un viaggiatore e mi piace tradurre in musica le esperienze dei miei viaggi. L’esperienza di contaminarmi con i suoni del mondo l’ho fatta anche nei miei pretendenti dischi. Viviamo ormai in un mondo globalizzato e l’arte deve parlare anche di questo. Ovviamente mi tengo lontano dalla barbara estetica della musica di consumo di massa. Quella pure è “global” ma nell’accezione più negativa, e proprio non mi interessa!

 

-Il testo di questo brano è in linea con una selezionata e raffinata stesura che contraddistingue sempre i tuoi lavori. Ti rispecchi in ciò che canti,anche quando non sono pezzi scritti da te ?

 

Beh, si! Non potrei mai cantare qualcosa che è lontano dalla mia sensibilità. Non l’ho mai fatto. Hellmann, che è un autore di cui ho grande stima e che tra l’altro ha scritto la maggior parte dei testi dei miei dischi, mi mandò questa canzone anni fa e fu amore al primo ascolto. E poi la musica è di Fabrizio Gatti per cui garanzia assoluta di qualità. 

 

-Sappiamo che a questo video hai lavorato tu; la regia, il montaggio vedono la tua firma, una passione che hai sempre avuto?

 Ho realizzato il mio sogno di bambino. Ho sempre amato le storie e mi piaceva vederle sul grande schermo. Da bambino andavo al cinema anche da solo e il mio sogno era fare il regista. Ecco, magari comincio adesso se mi va male con la musica! (ride). Quest’estate si è presentata l’occasione giusta. Pianifico un’escursione al sud della Tunisia e approfitto di questo mio soggiorno per girare un videoclip. La mia prima esperienza. Non avevo chiaro niente all’inizio. Le idee sono cominciate proprio lì dopo che azionavo l’Iphone per riprendermi. Si, perché il video l’ho girato interamente con un telefono e l’ho montato da solo. Ci ho messo ben tre mesi, ma sono contentissimo del risultato.

 -Questo nuovo cd, cosa avrà di nuovo da raccontare che non sia già stato detto in musica? Cosa lo distingue dai tuoi lavori precedenti?

Io penso che dopo Debussy non ci sia più nient’altro da raccontare in musica, almeno niente è stato ancora raccontato che non sia più grande e più bello. Ecco, ora i miei amici jazzisti mi punteranno un fucile alla tempia! (ride). Ad ogni modo credo di aver fatto un bel lavoro. Sono canzoni che parlano della memoria umana e del tempo inteso anche come un flusso di coscienza cosmico. Forse un po’ più “pop” rispetto ai miei precedenti album. Ci sono retaggi della migliore canzone d’autore italiana ma anche rimandi alla world music. La produzione artistica è seguita dal grande Gigi De Rienzo

 -Se dovessi convincermi a comprarlo,come lo faresti?

Beh, i dischi vanno comprati, soprattutto quando sono suonati con dignità e professionalità. 

-Quando uscirà il cd?

Il disco esce a gennaio distribuito da Egea Music. 

 -Le date in Italia per la presentazione: puoi anticiparci qualcosa?

 Non posso anticiparvi ancora nulla. So soltanto che inizierò il mio tour da Napoli per poi proseguire verso il Nord.

Ringraziamo Roberto Giordi, lo seguiremo.

 

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