Si è svolto il 9 novembre a Il Mirto e la Rosa la tribute night a Vasco Rossi che porta la firma di Antonio Sarnataro.
Via San Filippo è poco più di un vicolo che incrocia su Via Arangio Ruiz, e questo sembra aumentare il fascino del locale, il cui ingresso ricorda i numerosi diners nascosti che Adam Richman scopriva, in giro per il mondo, in una fortunata serie televisiva su Food Network di qualche anno fa.
Locale storico, presente sul territorio dal 1996, Il Mirto e la Rosa è uno degli ultimi locali a Napoli dotato di una sala fumatori, allestita come un privé, con tavoli e divanetti, tra i quali campeggia un gioiello d’altri tempi, un flipper degli anni ’70 perfettamente funzionante. Nella programmazione 2018/19 del locale fa il suo ingresso il venerdì e le sue serate a tema; appuntamento fisso dei cultori del giovedì, Il Mirto e la Rosa non è andato deserto con questa nuova formula di musica e apericena; tutti i tavoli prenotati, sia per l’attrattiva del tributo a Vasco sia per -particolare non trascurabile- la genuinità della cucina che, nel buffet, ha proposto i classici partenopei come il gateau e i bocconcini di salsiccia alla genovese, ma ha lasciato ampio margine anche a chi pratica il vegetarianesimo, stuzzicando i palati con parmigiana di melanzane e insalata di carote.
La Vasconight di Antonio Sarnataro ha avuto inizio quando i giochi culinari erano terminati, dando così la possibilità al pubblico di cantare e ballare con i pezzi storici di Vasco (Cosa succede in città, Toffy, Come nelle favole, Il mondo che vorrei, Tutta colpa di Alfredo, Sally) e nella seconda parte della performance di Sarnataro hanno fatto capolino gli evergreen come Generale e Rewind e delle chicche come “Ho sgozzato mio figlio”.
La Vasconight è una garanzia, i fans del cantautore di Zocca tendono a prediligere questo format a patto che chi ci si cimenta non distrugga con interpretazioni e rivisitazioni poco probabili il sogno del Blasco.
E questo a Il Mirto e la Rosa non è successo, visto che il pubblico ha chiesto ben tre bis, prima che Sarnataro terminasse la sua perfomance, agevolando l’ingresso in consolle del dj Miki e della sua selezione di brani anni ’80/’90.