A cent’anni dalla fondazione del PCI


Il centenario della fondazione del PCI è stato accompagnato, come era giusto e prevedibile, da un enorme mole di scritti, filmati, libri e apologie.

A cent’anni dalla fondazione del PCI

Il PCI ha inciso profondamente sulla nostra storia nazionale, nella politica come nella società. Una storia importante per la costruzione della Repubblica dopo il fascismo e la seconda guerra mondiale con la partecipazione attiva nella resistenza e nei comitati di liberazione.

Sin dalle origini della scissione di Livorno, il PCI si ispira e allinea alla rivoluzione bolscevica e alla difesa dello stato sovietico. E quindi al merito della liberazione e l’instaurazione della Repubblica in Italia va annotato il fatto negativo di omologarsi alle direttive impartite da Stalin, come tutti i partiti comunisti d’Occidente.

Il PCI conquista la primazia della sinistra italiana con le elezioni del 1948, grazie anche all’alleanza con Pietro Nenni che decise di far aderire il partito socialista al fronte popolare. Nenni però scelse l’autonomia socialista, mentre Togliatti difende la presenza dei carri sovietici in Ungheria.

Oltre all’allineamento alla repubblica dei soviet, gli altri due pilastri della politica del PCI da Togliatti a Berlinguer, furono la ricerca dell’accordo coi cattolici e la DC per la creazione di un consociativismo forte sull’attività legislativa, pur restando all’opposizione dei vari governi, con l’intento di essere rilevanti in parlamento ed emarginare e se possibile anche disgregare il PSI e il PSDI.

Le elezioni del ’76

Nel PCI però vi era pure la componente migliorista di Giorgio Amendola, che auspicava un dialogo con le forze socialiste, ma veniva marginalizzata proprio a causa della sua iniziativa politica non gradita ai vertici. Le elezioni del ’76 ratificano l’intesa di fatto tra PCI e DC di unità nazionale, ma anche l’arrivo di Craxi alla segreteria del PSI e l’avvio di un
chiarimento ideologico e una rinnovata dialettica tra socialisti e comunisti.

L’unità nazionale fallisce e di li a poco Craxi conquista palazzo Chigi. Berlinguer non solo non apprezza, ma addirittura accusa il primo capo di governo socialista di essere un “pericolo per la democrazia”.

La caduta del muro di Berlino e il crollo dell’Unione Sovietica

Con la caduta del muro di Berlino e il crollo dell’Unione Sovietica il PCI cambia nome con la svolta della Bolognina, ma ancora una volta non accetta le ragioni dei socialisti e anzi contribuisce con il soccorso di alcuni magistrati milanesi alla distruzione del partito socialista.

Il PCI perse la parola comunista e divenne partito democratico della sinistra, PDS, la cosa 1, poi democratici di sinistra, Ds e la cosa 2, infine con Veltroni e il partito democratico, PD ci fu la definitiva estromissione della residua pattuglia socialista dalle Camere a favore del partito fondato dall’ex magistrato di tangentopoli Antonio Di Pietro, Italia dei Valori, che ha avuto una vita breve e piena di contraddizioni.

Esiste oggi un parito erede della tradizione comunista italiana?

In realtà la cancellazione dei socialisti è stata una tragedia per la politica italiana, che ha favorito l’espansione della destra e l’indebolimento della sinistra, che è stata rappresentata nelle ultime legislature solo da una sparuta rappresentanza di forze come Rifondazione comunista, comunisti italiani, sinistra e libertà e adesso liberi e uguali che comprende sia articolo uno, una formazione nata da una scissione del PD voluta da D’Alema e Bersani, che sinistra italiana, il partito guidato da Fratoianni.

Dunque è difficile oggi capire chi sia il partito erede della tradizione comunista italiana, nata a Livorno nel 1921, ma pare proprio che il PD, che dovrebbe essere la maggiore forza politica a rappresentarla, assuma invece sempre di più le caratteristiche di un partito di centro, piuttosto lontano dalle battaglie dei lavoratori, grandi protagonisti sia a Genova nel 1892 che a Livorno nel 1921 nella costruzione del partito socialista e comunista.

(Nella foto Palmiro Togliatti, leader storico del Partito Comunista Italiano)

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