Movimenti errati, una pressione eccessiva durante l’igiene orale, spazzolini dotati di setole troppo dure o logore, possono acuire alcuni sintomi molto fastidiosi. Chi soffre di sensibilità dentale sa bene quanto possa essere fastidiosa questa condizione: non appena si porta alla bocca un alimento o una bevanda troppo calda (o fredda), si avverte fastidio e, in alcuni casi, addirittura dolore.
La sensibilità dentale è un disturbo in grado di condizionare l’esistenza di moltissime persone. Tuttavia, può essere tenuta sotto controllo e persino risolta, cercando di correggere determinate abitudini sbagliate. Quali?
Scopriamole insieme.
Le cause della sensibilità dentale: le abitudini sbagliate
Nonostante la sensibilità dentale possa essere un disturbo congenito, nella maggior parte dei casi i denti tendono a sensibilizzarsi in maniera graduale, dopo mesi o anni di abitudini scorrette.
Uno dei motivi più frequenti alla base di tale condizione è il deterioramento della superficie dentale e del tessuto gengivale: col passare del tempo, i colletti dentali possono scoprirsi, le gengive diventare più delicate e lo smalto consumarsi. Ecco, allora, che i denti finiscono per rivelarsi più vulnerabili ad alcune sostanze o ad alcune azioni reiterate nel tempo.
Ad esempio, lo smalto dei denti può rovinarsi se si utilizza uno spazzolino consumato, che presenta setole particolarmente dure, storte o inarcate. Sì, perché col passare delle settimane, queste diventano come tanti piccoli “scalpelli” che, poco alla volta, intaccano in profondità la superficie dentale.
Un’altra causa frequente è l’abitudine a spazzolare i denti in modo sbagliato: è molto importante fare attenzione al movimento utilizzato e alla traiettoria dello spazzolino. I denti vanno spazzolati verticalmente, dall’alto verso il basso, senza applicare troppa pressione. Una delle condizioni più comuni tra coloro che usano la mano destra per lavarsi i denti, ad esempio, è la presenza di sensibilità soltanto sul lato destro dell’arcata dentaria, causata proprio dall’eccessiva pressione.
Un’altra causa comune è il consumo esagerato o costante di alimenti acidi, che nel lungo, ma anche nel breve periodo, possono rovinare lo smalto. Uno degli esempi più noti è il succo di limone. Buona parte di queste persone finisce per accusare fastidio ai denti dopo poche settimane.
Le cause strutturali e quelle esterne
Quando la sensibilità dentale è congenita, la causa va ricercata nella conformazione dei denti, che può essere difettosa o caratterizzata da uno smalto di bassa qualità. Ma i fattori strutturali in grado di provocare sensibilità sono numerosi: tra questi figurano le malocclusioni, che favoriscono l’abrasione dei denti a causa dell’eccessivo sfregamento.
Inoltre, questa condizione può essere causata anche dal reflusso gastro-esofageo o da un eccessivo digrignamento dei denti durante le ore notturne (condizione nota come bruxismo). Ma come si cura e quali sono i possibili rimedi per denti sensibili? Quando la sensibilità dentale è circoscritta è sensibilmente più facile da curare.
Se, invece, riguarda tutta l’arcata, allora è bene affidarsi alle cure di un professionista esperto, che avrà modo di individuare la causa scatenante e consigliare un trattamento specifico.
Rimedi per denti sensibili: quali sono i più efficaci?
Per non peggiorare la situazione, è importante evitare il contatto con tutto ciò che può causare fastidio: aria fredda, acqua o alimenti troppo caldi o freddi.
Allo stesso modo, è bene evitare, o quantomeno limitare, i cibi particolarmente acidi come gli agrumi, i pomodori e alcune bevande gassate. Inoltre, è fondamentale correggere le proprie abitudini e imparare a lavare i denti in maniera corretta, adottando movimenti verticali e limitando la pressione sui denti.
A tal proposito, meglio ricorrere ad uno spazzolino dotato di setole morbide e sostituirlo ogni due mesi, avendo cura di risciacquare a fondo le setole dopo ogni utilizzo.
Anche i dentifrici possono peggiorare questa condizione, ragion per cui conviene sempre accertarsi in anticipo che siano poco abrasivi e che non aggrediscano lo smalto dentale. Attualmente, l’offerta di prodotti dedicati ai denti sensibili è molto ampia: in commercio sono disponibili dentifrici e collutori poco aggressivi, ma anche prodotti contenenti sostanze remineralizzanti, appositamente studiati per rafforzare lo smalto dentale.
Ad esempio, possono aiutare i prodotti per l’igiene orale contenenti fluoro. Qualora la situazione dovesse apparire particolarmente grave, allora meglio evitare il fai da te e chiedere consiglio ad uno specialista. Quest’ultimo saprà consigliare i prodotti e i rimedi per denti sensibili più indicati per quello specifico caso.
La scelta del dentifricio e del collutorio, infatti, dipende soprattutto dalla causa che sta alla base della sensibilità dentale. Soltanto una volta identificata l’origine del disturbo, sarà possibile adottare abitudini capaci di aiutare il paziente a liberarsi di una condizione così fastidiosa.
Ad esempio, alcune persone potrebbero trovare giovamento dall’uso di prodotti naturali contenenti arnica, utili soprattutto quando il tessuto gengivale appare compromesso. Nei casi di sensibilità diffusa, invece, potrebbe rivelarsi necessario un intervento chirurgico, che comprenda l’otturazione dei colletti, in modo da ripristinare la struttura dell’arcata dentale.
Se le cause del problema sono riconducibili a malattie del cavo orale o a condizioni particolari come il bruxismo, lo specialista interviene scegliendo terapie specifiche per il singolo caso.