Alimenti freschi o cibi industriali? Cosa c’è nel nostro carrello della spesa? 

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Diminuisce sempre di più il consumo di alimenti freschi; di contro aumenta quello di cibi industriali che contengono aromi, conservanti e coloranti. Quali sono le conseguenze di queste scelte nel lungo tempo? Lo abbiamo chiesto alla Dr.ssa Claudia Cinquegrana, biologa nutrizionista.

Alimenti freschi o cibi industriali? Cosa c’è nel nostro carrello della spesa?

Cibi sempre più raffinati, prodotti preconfezionati,  junk food (ovvero cibo “spazzatura”) sono oramai i primi ad entrare nel carrello della spesa. La società impone ritmi sempre più frenetici e la difficoltà di organizzare i pasti è notevole, soprattutto per le mamme che lavorano.

Gli effetti negativi che cibi del genere possono avere sul nostro organismo sono molteplici; ciò sia per quantità che per qualità. La presenza di eccesso di grassi saturi, di zuccheri, di sale e ultimo, ma non ultimo, di additivi e conservanti, non può non influenzare negativamente il nostro organismo.

Obesità e stile di vita

In età pediatrica il consumo eccessivo di cibo spazzatura può portare ad obesità e non sono rari i casi di bambini, anche molto piccoli, che presentano già steatosi epatica (il cosiddetto “fegato grasso”).

La situazione per gli adulti di certo non è meno grave, soprattutto in virtù del fatto che spesso all’assunzione di cibi di questo tipo si affianca uno stile di vita non adeguato (sedentarietà, ritmi stressanti, fumo, assunzione di alcool).

L’importanza delle fibre

Una “dieta” equilibrata necessita di cibi freschi soprattutto per quel che riguarda frutta e verdura. Restando nell’ambito della “dieta”,  occorre soffermarsi su qualcosa che, purtroppo, viene ancora poco considerato. ovvero l’importanza dell’apporto quotidiano di fibra.

La dose giornaliera per adulto è compresa tra i 25 e 30 gr, ma è stimato che difficilmente si riesce ad assumerne più di 13-15 gr, a causa del mancato consumo di frutta e verdura fresca. Per i bambini la situazione è anche peggiore, soprattutto a causa dei capricci che spesso fanno dinanzi alle verdure e alle conseguenti rinunce da parte dei genitori.

Per ottenere la dose “giusta” di fibra, occorrerebbe mangiare le ben note 5 porzioni quotidiane di  frutta e verdura.

La fibra è definita come la parte edibile dei vegetali resistente alla digestione e parzialmente fermentabile. La classificazione più nota divide le fibre in solubili ed insolubili; le prime sono digerite dai batteri che riescono a produrre così acidi grassi a catena corta che sono essenziali per il corretto assetto dell’intestino, per la salvaguardia della parete intestinale. Le seconde attirano acqua e “servono” ad aumentare la massa fecale, ad avere e migliorare la regolarità intestinale. Gli effetti benefici delle fibre sono numerosi sia dal punto di vista della prevenzione che dal  punto di vista metabolico.

Pertanto, non demonizzando lo “sfizio”, è bene gestire al meglio gli equilibri e comunque affidarsi ad esperti professionisti del settore, quando la situazione rischia di “sfuggire di mano”.

 

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