Occhio malocchio prezzemolo e finocchio, il finocchio oltre ad essere uno dei principali attori della nostra famosa dieta Mediterranea, è il protagonista di molte espressioni e detti comuni. Già tra gli antichi Greci e i Romani era estremamente diffuso perchè era considerato un propulsore del coraggio e della virilità; se ne hanno notizie anche nel Medioevo (ne parla persino l’imperatore Carlo Magno).Plinio sottolineava le proprietà benefiche del finocchio nei suoi testi dove ne esaltava le caratteristiche rinfrescanti, depurative, carminative. Ma prima di parlarvi delle proprietà e caratteristiche nutrizionali, mi piacerebbe portare alla vostra attenzione un po’ di curiosità.
Occhio malocchio prezzemolo e finocchio è una frase anti negatività molto comune, ma da cosa ha origine?
In antichità il finocchio era utilizzato come “antidoto” contro i morsi di alcuni animali, che poi in epoca cristiana, sono diventati rappresentativi del male (come il serpente), pertanto è rimasta questa idea che il finocchio possa essere utile contro il male o meglio il malocchio.
Si narra anche che fosse la pianta utilizzata da Santa Lucia, protettrice degli occhi, per sanare chi avesse problemi di vista; la Santa veniva invocata e nell’invocazione le si chiedeva di passare prima da casa sua (il Paradiso), fornirsi di finocchio e recarsi a casa dell’ammalato.
Non mancano i detti più spiccioli sul finocchio come per esempio: “non farti infinocchiare”.Questo detto nasce dall’abitudine di venditori di vino “furbetti” che per vendere il loro prodotto di dubbia qualità ad acquirenti non proprio esperti, offrivano prima dell’assaggio una porzione di finocchio che ne addolciva il gusto e “stordiva” le papille gustative in modo da ingannare chi acquistava.
Il finocchio dolce e quello selvatico
Quello che comunemente regna nelle nostre coltivazioni è il cosiddetto finocchio dolce o orticolo che si differenzia da quello amaro o selvatico; appartengono alla stessa specie, ma le loro finalità sono diverse.
Il finocchio selvatico o finocchietto viene utilizzato prevalentemente negli infusi, nelle tisane e nelle produzioni di sciroppi o alcolici, per le sue proprietà digestive e contro il gonfiore. A fine pasto viene utilizzato per accelerare o almeno aiutare la digestione visto la capacità di solleticare i succhi gastrici.
Il finocchio dolce invece viene utilizzato nell’alimentazione tal quale o come ingrediente di insalate o anche alla base di prodotti e ricette di pietanze cotte.
Utile per placare gli attacchi di fame
E nelle diete? Nei piani che elaboro, si suggerisce sempre di mangiare finocchio pre pasto o quando si hanno attacchi di fame. Il finocchio è costituito per il 90% di acqua per cui apporta pochissime calorie (circa 10 per ogni 100g), ma ha un’importante varietà di micronutrienti soprattutto vitamine che lo rendono ottimo anche per questa integrazione.
E’ caratterizzato da un particolare odore e sapore che ricorda quello dell’anice, dettato dalla presenza di un olio essenziale, l’anitolo, che agisce sulle contrazioni addominali e che ha un forte potere antinfiammatorio ed è oggetto di studi per le sue proprietà di prevenzione anche per patologie serie come i tumori (ma sono studi in corso e la strada da fare è ancora tanta).
Grazie al suo contenuto di fibre aiuta i movimenti intestinali, pertanto è un ottimo prodotto per l’eliminazione delle tossine, e pare sia utile anche ad abbassare il colesterolo cattivo.
Secondo alcune ricerche permette l’aumento della produzione di saliva, aiutando a neutralizzare i batteri che causano la placca.
Il finocchio è usato prevalentemente per vari problemi digestivi tra cui:
- bruciore di stomaco,
- gas intestinale,
- gonfiore
E’ un alimento che si può mangiare in dosi notevoli, senza troppi sensi di colpa, ma questo non vale per chi ha delle allergie, al finocchio proprio o a suoi componenti quali possono essere le LTP o il quantitativo di nichel derivante dal terreno di coltura.
Per chi ha avuto la diagnosi di queste allergie meglio tenere il consumo sotto controllo o in casi estremi evitarlo, ma meglio rivolgersi a uno specialista allergologo e a un nutrizionista per maggiori e precise informazioni in merito.
Finocchio crudo o cotto?
Nella mia esperienza quotidiana suggerire finocchio crudo pre pasto o durante la giornata è un must, per molti motivi. Innanzitutto, la masticazione del finocchio croccante aiuta a iniziare bene il processo digestivo e a dare un notevole senso di sazietà. Inoltre, mangiandolo crudo, aumenta l’apporto di fibre che sicuramente fa bene al transito intestinale.
Qualche volta lo consiglio anche condito con olio EVO o accompagnato da un’arancia (come le ricette siciliane insegnano), ma ci sono molte persone che non lo gradiscono crudo. Per questo non mancano le numerose ricette di questo prodotto cotto.
Io li suggerisco spesso gratinati con una ricetta che mi ha insegnato la mia mamma e che li rende gradevoli e croccanti.
Visto che il gusto è davvero eccezionale ve la lascio :
1 o 2 finocchi vengono tagliati sottili (in genere meglio usare la mandolina). Posti in un contenitore vengono conditi con capperi, olive nere meglio se secche, aglio o cipolla, pangrattato e pepe o peperoncino, un cucchiaino di olio e per chi li vuol mangiare non proprio come contorno ma come un secondo latto-vegetariano, si può aggiungere del formaggio (meglio se parmigiano almeno a 24-36 mesi di stagionatura). Occhio! Meglio non aggiungere sale visto la varietà di ingredienti, ma sopperire a questo con spezie (curcuma, curry, salvia, zenzero)
La cottura al forno preriscaldato è veloce (10-15 minuti).
La versatilità del finocchio dai semi al frutto lo rende un eccezionale protagonista dell’alimentazione quotidiana, lo consiglio sempre soprattutto se proviene da coltivazioni locali a filiera corta e a Km 0.
(articolo a cura della Dr.ssa Claudia Cinquagrana, biologa nutrizionista, Studio Albes)