Kefir fatto in casa. Come si prepara?


Nei banco frigo dei supermercati padroneggiano yogurt, creme, mousse, dessert proteici e tanto altro.

“Scavando” tra gli scaffali, come piace a me, ho trovato un prodotto che forse non tutti conoscono: il kefir. Nello specifico kefir di latte.

Kefir, di cosa di tratta?

È una bevanda antica, un latte fermentato che di ottiene attraverso la “rivitalizzazione” di granuli di kefir che sono costituiti da proteine, polisaccaridi e un composto di diversi tipi di microorganismi come lieviti, aromi e batteri che formano acido lattico e che apportano benefici per la salute.

Questo avviene con l’utilizzo di latte intero pastorizzato a temperatura ambiente, mai caldo e mai troppo freddo.

I grani fermentano e producono questa bevanda da cui di può ottenere una specie di yogurt o lavorandolo anche del formaggio o altri preparati.

La consistenza? Dipende dai tempi in cui si lasciano agire i grani.

Anche chi segue un regime alimentare ipocalorico può assumerlo a colazione o negli spuntini perché le kcal sono dalle 35 alle 110 ogni 100g di prodotto. Questa variazione di calorie dipende dal tipo di latte che si sceglie.

Fa bene a tutti?

Come ogni cosa non si può generalizzare, il kefir di latte ha molti benefici:

  • È ricco di probiotici (i cosiddetti batteri buoni)
  • È ricco di acido folico
  • È ricco di proteine

Attenzione però a chi soffre di problematiche digestive o di irregolarità intestinale determinata da patologie serie, perché in questo caso potrebbe non essere indicato.

Kefir fatto in casa, come si prepara?

La preparazione è semplice: si devono aggiungere i fermenti di kefir al latte e lasciar fermentare per almeno 24 ore a 20 °C circa in un barattolo di vetro non chiuso ermeticamente.

Lasciando riposare per un tempo più lungo, si ottiene un kefir più cremoso e dal sapore più robusto.

Si può mangiare bianco o con frutta.

Attenzione attenzione! Non si può assumere kefir all’improvviso (mi riferisco a quello prodotto in casa, perché quello commerciale è già ben bilanciato): bisogna abituare l’intestino a piccole, piccolissime dosi quotidiane prima di poter fare un pieno di questa splendida e gustosa bevanda.

 

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