La Pasqua senza la sua iconica pastiera sarebbe una festività incompleta. Questo dolce campano, custode di secoli di leggende e tradizioni, è molto più di una prelibatezza per il palato; è un viaggio nell’incanto e nell’infinita saggezza della storia.
Tra le leggende che avvolgono questo dolce c’è quella dei pagani, che onoravano Demetra, divinità della fertilità dei campi e dell’abbondanza dei raccolti. Durante i giorni di lutto per la perdita di Attis, la popolazione non macinava il grano per rispetto al dolore della loro dea. Pertanto tutte le preparazioni venivano fatte con il grano intero. Da lì questo chicco diventava simbolo di rispetto, ma anche l’ingrediente principe della Pastiera, l’unica a conservare questa tradizione millenaria ad oggi.
Ma è la storia affascinante di Partenope, la sirena incantatrice del Golfo di Napoli, a dare vita alla magia della pastiera. Gli abitanti di Napoli , rapiti dalla sua voce, le portarono sette doni carichi di significato: dalla farina alla ricotta, fino alle uova, simboli di vita e abbondanza. La miscela di questi doni, maneggiata distrattamente dalla sirena, diede vita alla prima pastiera, un capolavoro di dolcezza e tradizione.
E che dire dell’amore, capace di sciogliere persino il cuore più severo? La dolcezza della Pastiera conquistò persino il cuore della regina Maria Carolina d’Austria, nota per la sua severità. Il primo assaggio di questo dolce fece brillare il suo viso di un sorriso spontaneo, dimostrando il potere magico di questo capolavoro di pasticceria.
Tracce storiche indicano nelle abili monache del convento di San Gregorio Armeno, le custodi gelose della ricetta segreta, loro che ancora oggi la tramandano di suora in suora.
Come avrete notato, ogni fetta di pastiera è un viaggio nel tempo, un tuffo nei secoli di storia e magia racchiusi in un unico boccone.
Quante strisce sulla pastiera?
Altra interessante osservazione riguarda le sette strisce di frolla sulla sua superficie: tradizione circondata da un alone di mistero. Da un lato ci ricordano i sette doni offerti a Partenope, dall’altro i sette doni gettati in mare dalle mogli di pescatori, come augurio per il ritorno dei loro amati.
E mentre gustiamo questo dolce straordinario, lasciamoci trasportare dalla magia delle tradizioni che vivono ancora oggi grazie alla pastiera. È un ponte che collega passato e presente, mito e realtà, regalandoci gioia e dolcezza ad ogni morso.
Pastiera light, esiste davvero?
Ma esiste una versione light per chi è a dieta? Direi di no, ma possiamo gustarla con consapevolezza e attenzione.
Dopo le festività, possiamo congelarla a fette e concedercene una ogni tanto, come un premio speciale, mantenendo viva la magia della pastiera nel tempo.
E voi, cosa ne pensate di questo dolce viaggio tra storia e sapore?
(articolo a cura di Claudia Cinquegrana, biologa nutrizionista presso studio Al.Be.S)