Ieri 14 Febbraio San Valentino, Festa degli Innamorati.Oggi 15 Febbraio San Faustino, Festa dei Single.
Festeggiare la coppia, Festeggiare se stessi.Due diversi modi di concepire la vita.
Bene, quando si tratta di una scelta.Meno bene quando si tratta di una conseguenza.
Male quando si tratta di una sindrome come l’anuptafobia.
Anuptafobia, di cosa si tratta?
L’anuptafobia.conosciuta anche come “Sindrome di Bridget Jones” è un disagio molto diffuso nella società moderna.
Si tratta di un forte disagio.A subirlo è chi vive in modo esasperatamente negativo la condizione di single.
Colpisce maggiormente le donne, probabilmente per via dell’orologio biologico che oltre una certa soglia, interrompe la possibilità di formare una vera e propria famiglia.Ad essere a rischio sono comunque in generale gli over 35 che hanno un livello di autostima abbastanza basso e/o che hanno subito esperienze negative come abbandoni o rifiuti.
Non è affatto facile la diagnosi.Il più delle volte si pensa ad una componente caratteriale, piuttosto che ad una vera e propria patologia che può persino dare origine ad attacchi di panico e a forti condizioni di malessere.
Non è facile neanche riconoscere di avere un problema, ma quando si raggiunge la consapevolezza di soffrire di tale disturbo, è opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta per imparare a gestire il disagio, oltre che imparare a vivere bene prima con se stessi e poi con gli altri.In taluni casi, infatti, il disagio può trasformarsi in depressione e compromettere la qualità della vita.
E’ bene quindi affidarsi a specialisti che consentiranno a chi è affetto da anuptafobia di guardare con occhi diversi l’amore e ritrovare il proprio equilibrio.