Workaholism: la dipendenza dal lavoro


Che cos’è il workaholism?

<em>Marco è un commercialista. Dopo qualche anno come impiegato in una azienda ha deciso di mettersi in proprio  e ha iniziato a lavorare regolarmente per varie aziende. L’aumento del carico di lavoro è stato notevole, tanto che Marco lavora circa 60 ore a settimana, si porta il lavoro a casa, non guarda più la televisione con la moglie, non gioca più con i figli, rinuncia a qualsiasi iniziativa sociale come inviti a cena, gite, riunione con gli amici, ha rinunciato persino al suo passatempo preferito , giocare a tennis. Quando c’è a casa è rinchiuso nel suo ufficio davanti al computer. Marco comincia a risentire dello stato di Stress in cui vive: si sveglia spesso la notte sognando le date di scadenza che deve rispettare. La moglie si sta allontanando sempre di più, ma lui non sembra nemmeno accorgersene.

Definizione di workaholism

Il termine Workaholism in italiano si potrebbe tradurre con l’espressione “dipendenza dal lavoro”. I workaholic, ossia i lavoratori dipendenti, come il Marco del nostro esempio, vivono in funzione della loro “droga”. Il lavoro, allo stesso modo delle bevande alcoliche o dell’eroina, viene abusato quantitativamente finché non innesca un vero e proprio processo di dipendenza. Chi è schiavo del lavoro non riesce più a distinguerlo dalla sua vita privata e gradualmente lo usa per colmare tutti gli spazi della sua vita: le domeniche, le ferie, l’ora di sport, il pomeriggio di shopping con la moglie etc.. Senza accorgersene queste persone finiscono per annullare la loro stessa personalità.

 

Due studiosi inglesi di Stress, Terry Looker e Olga Gregson, hanno condotto uno studio su un campione di bambini figli di vittime della dipendenza da lavoro. Sempre loro hanno descritto alcuni comportamenti tipici del workaholic (1997):

1-spesso la sera si porta il lavoro a casa.

2-frequentemente pensa a problemi lavorativi mentre è a casa.

3-volontariamente lavora molte ore al giorno.

4-i suoi problemi di lavoro determinano il numero delle sue ore di sonno.

5-amici e famigliari si lamentano che trascorre troppo poco tempo con loro.

6-ha difficoltà a rilassarsi e a non pensare al lavoro.

7-ha difficoltà a rifiutare richieste /esigenze di lavoro.

8- ha problemi a delegare il suo lavoro a qualcun altro.

9-la sua autostima si basa principalmente sui risultati del suo lavoro.

Per una (buona) parte di loro la dipendenza dal lavoro è una scelta personale: la carriera, il guadagno, gli status symbol possono essere effettivamente attrattive irresistibili e continuare a esserlo anche una volta che si sono raggiunte.

Il Workaholism è una persecuzione particolare, in cui l’aggressore non è un collega o un superiore, ma il lavoro stesso. Concludendo, quindi, possiamo dire che il Workaholist è una vittima, perché non ha più facoltà e la capacità di scegliere, ma è vittima più di se stesso che altro. Lavora sempre di più perché non è capace, e fondamentalmente non vuole, rallentare. E quando  è costretto per forza di cose a smettere di lavorare (esempio per aver raggiunto l’età pensionabile, per un incidente o altro), molto frequentemente cade in depressione.


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