Sono numerose le tipologie di dieta a nostra conoscenza. Molte sono “nuove” nel senso che si basano su principii studiati e valutati di recente, ma sono davvero tutte valide? In dettaglio oggi andiamo a valutare le varie diete e a cercare di esprimere un parere oggettivo su ognuna di esse, supportati da ciò che è la qualità degli alimenti e dalla sostenibilità del programma alimentare in un lasso di tempo lungo, in quanto la dieta non deve essere programmata per mesi, anzi deve cercare di andare a creare uno stile di vita salutare al soggetto. Ovvio quindi che diete aggressive, poco sostenibili nel tempo, sono quelle da valutare più attentamente.
La dieta mediterranea è un modello alimentare equilibrato, che ha come effetti quello di apportare benessere sia fisico che mentale al soggetto che la segue. Viene chiamata cosi in quanto basa i suoi principi sulle abitudini alimentari dei paesi che si affacciano nel bacino mediterraneo. Nel dettaglio è un modello alimentare adatto a tutti, grazie alla sua varietà di alimenti utilizzabili, utilizzabile anche da chi soffre di intolleranze o varie problematiche più specifiche. Numerosi studi scientifici hanno rilevato che questo piano alimentare ha la capacità di prevenire i tumori, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. La dieta mediterranea si basa su alcuni punti cardine fondamentali:
Le diete low carb, negli ultimi anni, sono oggetto di numerosi dibattiti da parte sia degli studiosi, sia da chi continua ad essere affezionato alla dieta mediterranea. Una dieta che avvicina sempre più persone anche per la rapidità di perdita di peso dovuta ad un’alimentazione con pochi carboidrati.
Occorre però considerare che rapidi calo di chili possono causare danni al nostro organismo. In particolare una dieta si può considerare low carb quando fornisce meno di 100g di carboidrati al giorno, fra semplici e complessi, mentre la divisione degli altri macro ha un valore pressoché personale e in base al soggetto possono variare. Alcuni sostengono che una dieta low carb debba essere ricca di grassi e mantenere circa la stessa quantità di proteine, dividendo la quota calorica più o meno utilizzando il circa 50-60% di lipidi e 20-30% di proteine. Ma non tutti sono d’accordo con questa teoria; infatti c’è chi consiglia almeno di eliminare i glucidi, aumentando i cibi che introducono proteine, suddividendo le calorie circa in questo modo 50-60% di lipidi e 40% di proteine. Le controindicazioni per chi si appoggia a queste diete sono varie ne elenchiamo qualcuna:
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