A Napoli, in un passato non troppo remoto, l’allestimento del presepe era un vero e proprio rituale. In ogni famiglia c’era chi si occupava del progetto, ma ogni componente della famiglia doveva dare il proprio contributo. Spesso all’opera veniva destinata un’intera stanza della casa o una parte di essa. Ciò perchè, a opera completata, iniziava una “processione”.Amici, parenti e vicini di casa accorrevano per ammirare ogni dettaglio della ricostruzione scenica della Natività.
Il presepe va movimentato
Il presepe non è un soprammobile. Le statuine dei pastori non vanno messe a caso e in alcuni casi, nel corso delle festività natalizie, occorre muoverle, farle avanzare.
Il Bambinello, ad esempio, non entra subito in scena. La statuina del Bambino Gesù va posizionata nel presepe solo allo scoccare della mezzanotte del 24 Dicembre. A riporre il Bambinello nella mangiatoia di solito è il componente più piccolo della famiglia che procede con la statuina del Bambino Gesù tra le mani e a capo di una piccola processione. I membri della famiglia, in fila indiana, seguono il piccolo capofila intonando “Quann nascett Ninno”, un antico canto della tradizione partenopea o, in alternativa, “Tu scendi dalle stelle”.
Quelli che devono avanzare sono i Re Magi. Essi devono essere avvicinati gradualmente, giorno per giorno, alla capanna (o grotta). Inizialmente, dunque, i Magi dovranno essere posizionati lontano dalla capanna (o grotta) per poi giungere innanzi alla Sacra Famiglia solo il 6 Gennaio, nel giorno dell’Epifania.
Benino, probabilmente la figura più importante tra i pastori
Benino è il pastore che dorme. Posizionato generalmente in un angolino, è, probabilmente, la figura più importante tra i pastori. Il ruolo di Benino ha assunto nei secoli diversi significati. Secondo quello più diffuso Benino rappresenterebbe un richiamo all’umanità che non dovrebbe mai assopirsi per poter essere pronta all’Avvento del Redentore.
Secondo, invece, una leggenda, l’intera rappresentazione del presepe non è altro che il sogno di Benino. Il pastorello, al suo risveglio, racconta di aver sognato la nascita del Bambino Gesù.
Troviamo il tempo di preparare il presepe
Oggi nelle famiglie si dedica poco tempo al presepe; il più delle volte si piazza in casa un presepe già pronto senza dare la giusta importanza all’oggetto. Non si ha più il tempo di farlo, o forse non si ha più voglia di farlo insieme alla famiglia; ma poi, di tempo con la famiglia, se ne trascorre tanto nei centri commerciali. Pensiamoci!
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