Nella prima tornata dei sedicesimi di finale di Europa League il Napoli, European Version 2.0 in quel di Swansea, non riesce a sbancare il Liberty Stadium.
La prova degli uomini di Benitez è stata senza infamia e senza gloria, o forse l’unico motivo di cui gloriasi l’hanno dato i due estremi difensori azzurri. Rafael prima e Reina poi hanno dimostrato che se il presente è Spagnolo il futuro è Brasiliano; non c’è più alcun dubbio sullo spessore tecnico e atletico del carioca classe 90′ che in estate è arrivato tra lo scetticismo generale e tra i rimpianti di quelli che in Brasile lo chiamavano “Muralha”.
E’ grazie a lui se il primo tempo del match è finito a reti bianche, con un predominio territoriale e di occasioni gol tutte a favore dei padroni di casa, salvo 15 minuti di spumeggiante avvio del Napoli.
Il Napoli Bis imbottito di riserve e con un inedita coppia centrale formata da Henrique e Britos che, pur mantenendo imbattuta la porta azzurra per la quarta partita di fila, ha mostrato carenze strutturali soprattutto sull’out di sinistra, dove il “redivivo” Reveiller sembra non averne più dopo soli tre mesi di utilizzo.
L’atteggiamento di Henrique, tipicamente sudamericano nel portare la palla avanti, va a stridere quando a centrocampo non hai chi servire, e l’esclusione di Jorginho sa di rammarico, forse l’unica colpa europea da dare a Benitez.
Il centrocampo composto da Inler e Dzemaili ha mostrato tutta la sua fragilità in impostazione, prima, ed in interdizione, poi; una zona di campo totalmente regalata allo Swansea, ed è facile intuire come in fase offensiva, la mancanza di palloni giocabili, ha fatto cadere la croce di uno dei meno in palla della gara su Higuain che, complice l’infortunio di Sassuolo, sembrava assolutamente avulso dalla manovre, dove invece un volenteroso Insigne cercava di dare una scossa al reparto avanzato.
Hamsik, anche se in netta ripresa, sembra non avere i 90 minuti nelle gambe e da qui la girandola di sostituzioni che, in ogni caso, non ha inciso sul risultato finale. La prima sostituzione doverosa ed imprevista capita a Rafael, migliore in campo nei primi 45 minuti, che fa nascere seri dubbi allo staff medico del Napoli, si sospetta una distorsione al ginocchio sinistro per il brasiliano (stagione finita, legamento crociato, ndr); da par suo entra Reina che si rivelererà il migliore della ripresa per il Napoli.
Il dato ovvio è che se i tuoi migliori giocatori sono i due portieri la dice lunga sullo svolgimento della gara; era importante segnare un gol in trasferta in vista del ritorno di giovedi prossimo al San Paolo, ma era altrettanto importante non subirne anche se in fin dei conti cambia poco. Il Napoli passa il turno solo con la vittoria, in quanto qualsiasi pareggio con gol, permetterebbe allo Swansea di passare il turno. La certezza è che, anche dosando le energie, con un turn over quasi perfetto, il Napoli sembra avere tutte le carte in regola per vincere in casa, forti della spinta del San Paolo e dell’organico titolare a disposizione.
Un encomio va ai quasi 1000 tifosi Partenopei giunti in Galles non solo per aver seguito la squadra, ma per averla sostenuta e per aver dato prova di civiltà sia nelle strade cittadine che nei dintorni dello stadio. Un esempio positivo in un mare di luoghi comuni. Anche i supporters dello Swansea, nei giorni scorsi, hanno declinato l’invito razziale da parte di alcuni gruppi organizzati del tifo Romanista, su come offendere Napoli ed il Napoli inneggiando ancora una volta il Vesuvio; la risposta è stata British, è stata coerente, è stata netta “Siamo nel 2014 e questi cori noi li chiamiamo RAZZISMO” … RESPECT!!!