Rafael Benitez tra coppe e polemiche.
Ha diviso una scuola di pensiero calcistico, bravo e fortunato, Maestro del 4-2-3-1, L’Uomo delle finali: Rafael Benitez e’ sicuramente un personaggio che appassiona i malati del pallone. Spagnolo di Madrid, nasce mediano nel mondo del calcio; da giovane fa tutte le trafile nel Real, ma non riuscira’ mai ad arrivare in prima squadra e passera’ una carriera nell’anonimato in club minori. Sara’ un caso, anche la carriera di allenatore inizia nelle giovanili dei blancos, tutte le categorie, ma niente prima squadra. Sembra una maledizione, ma poi la musica cambia.
Gli esordi e tanti esoneri:
Benítez venne ingaggiato come tecnico del Real Valladolid per la stagione 1995-1996 in massima serie, ma venne esonerato dopo aver ottenuto 2 vittorie in 23 partite, con la squadra all’ultimo posto della Primera División. Nella stagione seguente passò all’Osasuna, in seconda serie, ma anche questa esperienza si concluse precocemente con un esonero dopo nove gare di campionato. Nel 1997 fu ingaggiato dall’Extremadura e stavolta riuscì a guidare la squadra alla promozione in massima serie, chiudendo il campionato da secondo in classifica dietro l’Alavés, con 23 vittorie in 42 partite. Tuttavia l’Extremadura rimase solo per un anno nella Liga: l’anno seguente venne retrocesso dopo aver concluso il campionato al diciassettesimo posto ed aver perso il play-out con il Rayo Vallecano.
Il Miracolo e la riscossa:
Parte da Tenerife la nuova vita di allenatore di Rafael, vince il campionato di seconda divisione ( per la verita’ terzo posto utile per la classifica) ma quello che conta e’ il verdetto: Tenerife in Liga! Nell’estate nel 2001 viene ingaggiato dal Valencia, con cui al primo anno vince la Liga, primo alloro in carriera, riportando il titolo nazionale nella città valenciana dopo 31 anni. Impresa che ripetera’ 700 giorni dopo. Dopo una vittoria in Coppa Uefa, Benitez lascia la Spagna perché le sue gesta fanno il giro d’Europa e nel 2004 inizia la sua favola piu’ dolce, quella di Liverpool.
Coppa d’Inghilterra, Community Shield, e la mitica Champions contro il Milan, quella del 3-3 per capirci. Poi ancora una Super Coppa Europea. Rafa si conferma tecnico di coppe e dopo Spagna ed Inghilterra arriva l’Italia. L’Inter campione di tutto.
Eredita’ pesante quella di Mourinho, ma Benitez non si lascia scappare il primo titolo stagionale. La Super Coppa contro la Roma. Si aspetta un altra vittoria, ma i Nero-azzurri arrivano scarichi contro Atl Madrid nella Super Coppa Europea e perdono 2-0. I tifosi non lo amano, i calciatori nemmeno e dopo la vittoria nel mondiale per club lascia, complice un inter poco brillante in campionato.
Dopo una pausa, ritorna in Inghilterra destinazione Chelsea, e nonostante una vittoria in Coppa Uefa, lascia anche qui, per le stesse cause dell’Inter. ( Piazza pro-Mou). Allora, ci vuole una nuova idea, una piazza di Benitez che sia solo di Benitez, una citta’ di Mare come Liverpool. Napoli.
Al primo colpo, arriva la coppa Italia ed un ottimo terzo posto, e nella stagione in corso Il 22 dicembre 2014 vince la Supercoppa italiana contro la Juventus, secondo successo personale in questa competizione e decimo trofeo complessivo in carriera, a parte i titoli nazionali. Lo si puo’ amare oppure odiare, ma questo signore merita rispetto.
Onore al re di coppe, l’uomo dei miracoli, l’uomo delle rimonte, l’uomo delle polemiche.