Calcio Serie A – Catania – Napoli 2 a 4


Catania Napoli, il ritorno dei morti viventi!!!

Detta così sembrerebbe un sequel di quei thriller all’ultimo colpo in canna, di quelli che ti fanno sobbalzare dalla sedia. Effettivamente di thriller si è trattato; dai per scontato che il cattivo sia morto e stecchito e lui risalta fuori tra lo stupore del pubblico.

Il Catania inizia la gara del Massimino in modo arrembante, imbottito di riserve alla pari del Napoli, ma con quella cattiveria mista a disperazione che spesso annulla il gap tecnico tra due formazioni, ed in tema di redivivi rispunta Zapata, il “grande” Duvan che fa quello che non ha fatto in due occasioni contro il Porto, cioè una semplicissima spaccata sotto rete su imbucata di Callejon, dopo un bel fraseggio con Hamsik e Jorginho.

Anche se a sprazzi ritorna alla vita anche Lorenzo Insigne, splendida la sua apertura per il fortunato raddoppio di Callejon, che approfitta di un’uscita scriteriata del nuovo portiere azzurro Andujar. Ed è 0 – 2 Napoli dopo un primo tempo di chiara marca Rosso-Azzurra.

Lo 0 – 3 è un colpo di scena vero e proprio, il sempre più convincente Henrique, che aveva fatto mordere la lingua a molti addetti ai lavori, si supera con un tiro al volo dal vertice destro basso dell’area di rigore, che sorprende Andujar. Un colpo di rara bellezza da chi meno te lo aspetti ed il thriller continua.

 

Sul classico movimento alla Zapata (cioè correre facendosi impattare il pallone sulla schiena; cit. Mauro Verdoliva), ancora su assist di Callejon, nasce il quarto gol del Napoli nei primi 45 minuti che fa presagire una goleada nel secondo tempo.

Nel secondo tempo riecco la classica paura di vincere, riecco ancora una volta la mala gestio di un risultato dato per scontato troppo presto. Il Catania non molla anche per il pubblico pagante che è in piena contestazione con squadra e società, e riesce a mettere in bilico il risultato, mettendo a segno due reti con due illustri sconosciuti alla loro prima marcatura, come è ormai da prassi in casa Napoli; resuscitare i morti. Monzon e Gyomber mettono i brividi.

Dopo la prima girandola di cambi, Benitez mette in campo Higuain sia come riscaldamento per domenica, quando gli azzurri affronteranno in casa la schiacciasassi Juventus, sia per tenere palla visto che gli etnei non si sono mai dati per vinti, per morti sul serio.

Se questo non è un thriller cos’è?! Le attenuanti in casa azzurra sono generiche ma sempre valide; delusione post Fiorentina, vittoria nell’anticipo della Roma e testa alla Juventus, ma stiamo pur sempre commentando un 2 – 4 ricordando che il Napoli non aveva mai espugnato il Massimino dal suo ritorno in A e con la 9° vittoria esterna in campionato ci avviciniamo a record importanti di epoca Maradoniana.

Una stagione, quella azzurra, che sembra in ogni caso sorridere come numeri, ma che delude il pubblico partenopeo per i proclami scudetto d’inizio campionato, quando ormai, sembra svanito anche l’obiettivo secondo posto. Ma i conti si faranno alla fine. Ora la testa è alla Juventus com’è giusto che sia una partita che, pur non avendo velleità di classifica, non può mai essere come le altre.

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