Calcio Inglese – L’Everton, gli uomini del popolo

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Non avrà vinto come il Liverpool, non avrà il fascino del Manchester United, ma l’Everton è un team che merita rispetto; è spesso sottovalutato, ma ha un fascino particolare… “a kind of magic”… per dirla alla Freddie Mercury.

Fondato nel 1878 ha fatto parte delle magnifiche 12, ossia i “12 team” che hanno dato vita alla F.A. Inglese.
La sua prima casa anche se per un periodo brevissimo è stata Anfied Road, ma visto che lo stadio apparteneva ad un privato, tale George Mahon, quest’ultimo ebbe delle divergenze con alcuni membri del consiglio ed arrivò una insanabile rottura. Morale della favola, Mr Mahon darà vita al Liverpool ed a pochi passa da Anfied nascerà la nuova casa dell’ Everton: il Goodison Park, che alla sua nascita (fine ‘800) si presentò con una mole di 20.000 posti… non male per l’epoca.
La leggenda dell’Everton è legata al nome di Dixie Dean, che negli anni 20 segnò quasi un goal a partita. Dean regalò scudetti e coppe ed alla sua morte il club gli ha dedicato una statua nei pressi della tribuna dello stadio del club.

Quei favolosi anni 80: Howard Kendall divenne allenatore dell’Everton e lo guidò attraverso uno dei suoi periodi più entusiasmanti e di successo della storia del club. In Gran Bretagna l’Everton vinse una FA Cup nel 1984 e due campionati nelle stagioni 1984/85 e 1986/87; inoltre, sotto la guida di Kendall arrivò il primo, ed al momento unico, trofeo internazionale mai conquistato, la Coppa delle Coppe del 1985. L’Everton divenne una team di fascia A , ma solo in Inghilterra perchè a causa dei “fatti dell’Heysel”, il club non potè esprimersi in Europa (squalifica di tutti i team inglesi per 5 anni dalle competizioni continentali).
Negli anni 90, l’Everton passa spesso nella parte destra della classifica e nel 1994 nel 1997 va vicinissima alla retrocessione (memorabile la salvezza nel 1994, quando negli ultimi minuti rimontarono 3 goal al Wimbledon in un vero spareggio salvezza).
Negli anni 2000, l’Everton scopre vari personaggi: Dancan Ferguson (punta scozzese ed idolo dei tifosi), Kevin Campbell (vero uomo d’aria di rigore), Rooney (vero talento, venduto poi al Manchester united).

La risalita nelle piazze nobili della classifica è dovuta a David Moyes, passato in estate anche lui allo United, dopo un decennio alla guida dei “toffes”.

La storia recentissima recita che l’ultimo idolo della tifoseria, Fellaini, è passato, e guarda caso, anch’egli allo United, ma al suo posto due ragazzi venuti dal Belgio (Mirallas e Lukaku) stanno facendo sognare una tifoseria, spingendo l’Everton nelle zone alte delle classifica in una Premier difficilissima.

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