EVERTON, Martinez sei al capolinea: il riepilogo della stagione del nostro manager (in elaborazione)

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A poche giornate dalla fine del campionato, eco un riepilogo generale della stagione di Roberto Martinez alla guida dell’Everton.

La prima stagione di Martinez alla guida dell’Everton era andata incredibilmente bene, con il 5° posto e con la Champions League sfumata soltanto nelle ultimissime giornate, con l’Arsenal che riuscì a battere i Toffees nello sprint finale.
Nella seconda stagione in Europa League sembrava andare tutto liscio, fin quando agli Ottavi di finale una sconfitta contro gli ucraini della Dinamo Kiev (squadra più che abbordabile…) ha impedito la rincorsa della squadra di Liverpool alla coppa europea. In campionato invece, avendo anche la “scusante” della stanchezza causata dalla competizione europea con una rosa incapace di sopportare due competizioni, le cose non vanno benissimo, anzi, così a fine stagione riusciamo a racimolare soltanto un 11° posto: molto di meno di quanto si aspettava all’inizio. Nelle coppe nazionali, così come nella prima stagione sotto la guida di Martinez, facciamo praticamente solo da “comparse”, non riuscendo a farci notare come si sperava. La stagione 2014/2015 si può così considerare più che deludente e, a complicare le cose, come se già non ci fossero problemi, ci si è aggiunto lo screzio tra Distin, uno dei senatori del club, e Martinez, che lo ha tenuto fuori praticamente per l’intera annata.

Arriva poi questa stagione, la 2015/2016: il mercato, come d’altronde anche nel 2014/2015 e nel 2013/2014, va più che bene, e gli arrivi di Deulofeu (ritorno definitivo), Lennon, Funes Mori e Cleverley, con nessuna cessione di rilievo, fanno ben sperare, considerando anche la mancanza di competizioni europee che potrebbero “intralciare” il nostro percorso, ma purtroppo non va così…
La prima di Premier League si gioca al Goodison Park contro il neopromosso Watford: la partita finisce 2-2 con una rimonta incredibile negli ultimi minuti; il campionato prosegue poi con il match contro il Southampton, ed il risultato finale è un clamoroso 0-3 per i Toffees: la stagione sembrava essere partita con il piede giusto, ma nel prosieguo della stagione i risultati sono molto altalenanti e le partite letteralmente gettate via negli ultimi minuti di gioco non si contano, dal 3-3 con il Bournemouth, all’1-1 con il Norwich fino al 3-4 casalingo contro lo Stoke City ed il 2-3 ancora in casa contro il Leicester.
Nel ritorno la situazione speravamo tutti noi tifosi migliorasse, invece no, peggiora: gli errori del nostro manager, sia dal punto di vista tattico che da quello gestionale, sono molteplici, ed in 16 giornate disputate finora del ritorno LE VITTORIE SONO STATE SOLTANTO 3 (più le 6 dell’andata fanno 9, molte di meno di quanto ci aspettassimo)!
Siamo arrivati quindi a questo punto della stagione appaiati a 41 punti a 3 giornate dalla fine, con nessuna possibilità di raggiungere l’obiettivo iniziale: cioè raggiungere una competizione europea.
Nelle coppe nazionali i Toffees ottengono però discreti risultati raggiungendo in entrambe le competizioni nelle semifinali, uscendo contro le due squadre di Manchester (City in Capital One Cup e United in FA Cup) anche per una buona dose di sfortuna.
Come ho detto qualche settimana fa, è incredibile come quest’anno, nella maggior parte delle partite giocate, ho provato quasi disinteresse verso la squadra, e questo mi è dispiaciuto molto, perché come me sarà successo anche a molti altri Evertonians, e non sentirsi tifosi della propria squadra credo sia la cosa più brutta per un appassionato di calcio.

 

 

L’arrabbiatura di tutti noi tifosi verso Martinez è causata a mio modo di vedere soprattutto dal narcisismo del tecnico spagnolo, che non ha praticamente mai ammesso le sue colpe e non ha mai dato una strigliata vera e propria ai giocatori, che ad un certo punto della stagione sarebbe veramente servita, trovando in ogni situazione delle scusanti a dir poco ridicole. La rosa da lui creata è certamente superiore a quella del West Ham, del Leicester o dello Stoke City, ed è (secondo me) almeno alla pari di quella di Tottenham o Arsenal, quindi c’è stato un problema non dal punto di vista tecnico, ma bensì dal punto di vista motivazionale e tattico: giocatori svogliati in campo ed a volte cambi insensati, con posizionamento dei giocatori completamente fuori ruolo. In poche parole, non ha mai avuto la situazione sotto controllo, è sempre stato allo sbando.
Riassumendo, dovessi giudicarlo per il mercato gli darei un bell’8, ma se poi devo guardarlo anche come allenatore gli do 4, visto che non merita di più per quanto fatto vedere dalla sua squadra in campo. A questo punto allora mi chiedo: perché non prendere un nuovo allenatore e tenere Martinez come dirigente per fare mercato, supervisionando la squadra da dietro una scrivania? Io lo vedrei più che bene in un ruolo del genere.

Concludo quindi dicendo che i giocatori sono comunque stipendiati dalla società e, chiunque sieda sulla panchina, devono dare il 110% e ciò in questa stagione non è avvenuto, quindi siamo tutti d’accordo nel dare enormi responsabilità a Martinez, ma in campo poi vanno i calciatori e, qualunque siano i moduli, le idee di gioco e gli schemi, devono dimostrare di meritare la maglia…

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