Everton: Ecco come si risponde alle critiche con i fatti. Di Vincenzo Raglione

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Ecco come si risponde alle critiche con i fatti. Di Vincenzo Raglione

In questa settimana in molti avevano addossato alcune delle colpe del momento dell’Everton a Wayne Rooney e lui ha risposto in campo.

NON TUTTI IN ITALIA GUARDANO LE PARTITE…

Rooney nell’ultimo periodo non ha vissuto di certo il momento più alto della sua carriera, anzi, ma non è mai stato lui il problema dell’Everton, anche perché forse era uno dei pochi a giocare veramente per la maglia (insieme a Baines, Kenny e Davies per citarne alcuni).
Molti tifosi, quasi la totalità a mio vedere, sanno quello che sta dando ed i motivi per i quali non riesce comunque ad esprimersi al 100%: avere una squadra con giocatori che per oltre due mesi gioca contro il proprio allenatore non è facile, giocare da mezz’ala per uno nato attaccante non è facile, vedere compagni di squadra che in campo camminano dopo essere stati pagati fior di milioni non è facile, e così via…
Rooney però non si è mai arreso, e stasera si è preso anche una piccola rivincita su quei critici che nell’ultima settimana sui giornali italiani e non solo gli hanno puntato il dito contro. L’occasione che hanno avuto i nostri giornalisti è stata la partita contro l’Atalanta (che per i nostri, è brutto dirlo, era poco più che un amichevole), dove si è detto che Rooney fosse un giocatore finito, che non fosse più quello dei tempi migliori (e qui forse un pizzico di ragione c’è), che le sue abilità fisiche e tecniche non gli consentissero neanche di saltare difensori del calibro di Masiello, Caldara, Toloi e Palomino (con tutto il rispetto per loro, buoni giocatori per carità), che il suo passaggio dallo United all’Everton avesse segnato il canto del cigno…

Beh, cari amici, vi prego di cominciare a guardare le partite con discreta continuità prima di dare giudizi che rispettano la realtà e che offuscano la vista di quella gente che tifosa dell’Everton non lo è, ma che comunque rimane colpita da un articolo del genere, poiché si parla di un giocatore del calibro di Rooney.

LA RISPOSTA DEL CAMPIONE

Ieri Wayne ha risposto con i fatti, sul campo, con una tripletta che ha fatto gioire tutti, dai tifosi, ad Unsworth, suo ex compagno di squadra ed oggi suo allenatore, fino a Sam Allardyce, prossimo allenatore dei Toffees (verrà ufficializzato probabilmente nelle prossime ore), seduto in tribuna al fianco di Kenwright e Moshiri.
Unsworth ha deciso di schierare Wayne qualche metro più indietro, per poter dirigere il gioco quasi come un regista arretrato (ciò che manca oggi all’Everton) ed i risultati sono stati a dir poco incoraggianti, tanto da far pensare che forse, fin quando non arriverà un giocatore che abbia quel ruolo nelle corde, lui possa farne le veci dimostrando di essere ancora un giocatore fondamentale, anche se schierato in una posizione poco consona.

E comunque, cari critici, “remember the name: Wayne Rooney!”

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