Dopo Everton vs Chelsea 0-0, ecco le pagelle con tutti i voti dei Toffees.
PICKFORD: 7 – Messo sotto pressione dalla continua presenza degli avversari dalle sue parti riesce a rimanere sempre concentrato e per almeno due volte salva la sua squadra. Quando viene superato ci pensano prima Jagielka e poi Williams.
KENNY: 5.5 – Non riesce a tenere come dovrebbe il suo diretto avversario, anche a causa del poco aiuto fornitogli dall’esterno offensivo così spesso si trova in inferiorità numerica. Nel secondo tempo sale di tono, ma si vede poco, anche se la voglia di fare non gli è mancata.
KEANE: 6.5 – Al rientro (era la 1° da titolare con Allardyce) riesce a fare una buonissima impressione, disimpegnandosi ottimamente prima nella difesa a 4 e poi in quella a 5, dove ha il compito di aiutare anche il terzino. Aggressivo e sempre pronto all’anticipo.
JAGIELKA: 6 – Anche lui rilanciato dopo diverse panchine, tiene bene rischiando poco in fase di disimpegno, badando piuttosto al sodo e spazzando via la palla spesso e volentieri come da direttive dell’allenatore. Salva un gol sulla linea nel primo tempo, che ai fini del risultato si è rivelato decisivo.
MARTINA: 6 – Anche lui come Kenny non ha molto aiuto da Sigurdsson però riesce a cavarsela meglio soprattutto usando l’esperienza. Mostra i suoi limiti tecnici quando ha la palla tra i piedi, ma non ha lui il compito di dare qualità e fluidità all’azione.
GUEYE: 6.5 – Nettamente il migliore di tutti nel primo tempo, in cui recupera palloni a volontà, pur sbagliando qualcosa in fase di impostazione. Poi un infortunio lo mette fuori gioco ad inizio ripresa, ed adesso ci tocca sperare non sia nulla di grave perché nel ciclo di partite da affrontare da qui a gennaio sarebbe fondamentale averlo a disposizione.
SCHNEIDERLIN: 6 – Tra i tre centrocampisti schierati da Allardyce è lui quello che deve fungere più da regista, anche se le sue caratteristiche non sono esattamente quelle. Si disimpegna comunque abbastanza bene.
DAVIES: 5 – Schierato al posto dell’influenzato Rooney, risulta evanescente per i 45 minuti in cui rimane in campo. In questa stagione non sta confermando le qualità espresse nella scorsa, un po’ per colpa di tutta la squadra, ma anche per buona parte per sue responsabilità.
LENNON: 4.5 – Aiuta poco Kenny ed in avanti si ricorda soltanto per i palloni persi. Giornata no in tutto e per tutto, ma anche lui nel ciclo di partite che si affronterà sarà molto importante, quindi nessun dramma e si riparte già da martedì, nel Boxing Day contro il WBA.
CALVERT-LEWIN: 6.5 – Dal 1° al 90° minuto lotta con tutti i difensori non lasciandogli un attimo per prendere fiato. Svaria su tutto il fronte offensivo, ma non ha sostegno e non riesce a scaricare palla come vorrebbe. Poteva fare di più in un’occasione sul finire del primo tempo, ma si può perdonare.
SIGURDSSON: 5.5 – Leggermente meglio di Davies e Lennon grazie ad un inizio in cui è più vivo, poi si spegne una volta che la squadra non riesce più ad avanzare. Nel secondo tempo scompare, ma non ci sarebbero comunque cambi per tirarlo fuori.
WILLIAMS: 6 – Se non ne facesse una a partita, non sarebbe Ashley Williams. Bene per tutti i 45 minuti del secondo tempo, tranne quando calcola male la traiettoria del suo colpo di testa e rischia di fare autogol, salvato dalla traversa…
SANDRO: 5.5 – Corre come uno che vorrebbe spaccare il Mondo, poi però ai fatti non riesce a rendersi quasi mai utile. Perde molti palloni in cui avrebbe potuto fare meglio, ma l’ingresso in campo per 45 minuti sta a significare che Allardyce ha fiducia nelle sue qualità.
BANINGIME: 6 – Al posto di Gueye, prende letteralmente il suo posto nel fare legna a centrocampo al fianco di Schneiderlin. Non barcolla neanche nel momento di massima pressione del Chelsea.
ALLARDYCE: 5.5 – Non si può di certo criticare per i risultati che ottiene, ed anche il gioco sapevamo che sarebbe stato quello visto anche oggi, ma stavolta gli si imputa la scelta di fare due cambi ad inizio secondo tempo (non è la prima volta), che sommati a quello di Gueye causa infortunio pochi minuti dopo fanno sì che la squadra alla lunga perda lucidità e forza per provare a ripartire. Speriamo questa gli sia da insegnamento, ma anche nelle esperienze passate ha usato spesso questa “tattica” quindi…