Fedele e Gabriel Silva sono stati accolti come in una famiglia

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Già da qualche tempo sono a disposizione di mister Castori. Ieri, a margine dell’allenamento del mattino, Matteo Fedele e Gabriel Silva sono stati presentati ufficialmente ai media

Tanta è la voglia di mettersi in luce per il centrocampista svizzero di origini italiane, al punto da non risparmiarsi alcuni supplementi di allenamento: “Sono felice di questa opportunità – ha esordito Fedele -, arrivo in un campionato, la Serie A, sicuramente diverso da quello svizzero nel quale ho giocato con le maglie di Sion e Grasshopper”.
Si descrive come un centrocampista di quantità: “Sono un centrocampista centrale, ma posso giocare anche da mezz’ala. Mi piace aggredire l’avversario, recuperare palla ma anche propormi in attacco. Non disdegno andare al tiro o arrivare all’ultimo passaggio, anche se queste non sono certamente la mia prerogativa”.

Il primo contatto con lo spogliatoio è stato positivo: “Sono arrivato qui ed i ragazzi mi hanno accolto come in una famiglia. Inoltre ho visto la città e mi sembra piccola ed accogliente”.

Voglia di riscatto, invece, come obiettivo principale per Gabriel Silva: “Vengo da un infortunio che mi ha tenuto fuori a lungo, facendomi perdere gran parte della passata stagione. Al ritorno in campo non mi sentivo più lo stesso, ma adesso è acqua passata. Mi sento bene e voglio tornare il Gabriel Silva dei primi tempi”. “Il ruolo? – ha poi aggiunto – mi piace giocare da terzino in una linea a quattro, ma non ho preferenze specifiche, lascio scegliere al mister dove impiegarmi”.

L’esordio in Serie A è alle porte: “A Marassi ci aspetta una partita complicata, in un ambiente difficile. Credo, però, che tutto il gruppo è concentrato: vogliamo andare a Genova per fare una buona gara. Ci stiamo preparando bene, sapendo che affronteremo un attacco importante, con gente come Cassano, Eder e Muriel”.
Le condizioni per adattarsi alla nuova realtà ci sono tutte: “Si è creata una piccola colonia brasiliana qui, sono convinto che lavoreremo duro per raggiungere i quaranta punti il più presto possibile”.
Tutto ripartendo dal solito 34 sulla maglietta: “È il numero che avevo al Palmeiras, lo indosso dal mio esordio in prima squadra”.

Fonte Stampa: Carpi (pagina ufficiale Facebook)

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