Gigi Di Biagio è stato protagonista pochi istanti fa della sua prima conferenza da Commissario Tecnico della Nazionale maggiore, in cui si è dimostrato maturo e pronto per la nuova sfida.
L’UOMO DA CUI RIPARTIRE
Di Biagio non è mai stato uno a cui piace apparire, ma è sempre andato sul concreto, sia quando scendeva in campo da giocatore che ora da allenatore.
Oggi, forse con un po’ di emozione che non ha comunque lasciato trasparire, si è presentato a Coverciano per il primo stage che dirigerà da Commissario Tecnico dell’Italia. La Nazionale che per lui è un obiettivo da raggiungere nella sua carriera da allenatore, a differenza degli altri manager contattati, tutti con la speranza di trovare un club che gli garantisca maggior monetizzazione e che rimandano di volta in volta la decisione di sedere su quella panchina. Ovviamente parliamo dei vari Ancelotti, Mancini, Spalletti e chiunque altro sia stato accostato alla panchina degli azzurri, che cercano un ambiente in cui vincere trofei, cosa che con l’Italia al momento è tutt’altro che certa.
Le prime parole sono state per i vecchi senatori: “Buffon ci sarà, perché la sua storia azzurra non può finire con la Svezia, così come Chiellini; Barzagli invece ha detto di no. De Rossi è alle prese con problemi fisici e al momento non sarà con noi”
Poi gli sono state fatte domande sulla sua esperienza in U21: “Sono 8 anni che sono all’interno della Federazione Italiana e so che ci sono giocatori che ho già convocato (e specifica che ne ha convocati circa 150) che sono pronti per la nazionale maggiore. Ovviamente quelli che verranno, lo faranno per essere protagonisti e non per essere i 28° della rosa. Penso a Pellegrini, che già ha esordito, a Bernardeschi, ma anche a Chiesa, che in futuro sarà un uomo importante per l’Italia. La nazionale ha bisogno di un uomo che sia tanto allenatore quanto selezionatore”
Si è tornato sul discorso Buffon: “So che non sarà con noi a lungo, ma in quel ruolo siamo coperti, ci sono Donnarumma e Perin, ma anche Meret e diversi altri. Non sono preoccupato. A giugno parleremo con Gigi (Buffon n.d.r.) e valuteremo il futuro.”
Piccola nota su Balotelli: “Lo stiamo valutando come tutti, e per adesso non abbiamo preso nessuna decisione.”
Sul suo ruolo da traghettatore: “Chiamatemi traghettatore, chiamatemi come volete. Io sono realista, so che la Federazione si sta guardando intorno come è giusto che sia. Io al momento sono qui e sono concentrato al massimo sulle partite contro Inghilterra ed Argentina, poi ovviamente sono ambizioso e mi piacerebbe restare su questa panchina.”
Di Biagio ha fatto riferimento anche al Milan, ed alle altre big che fanno giocare gli italiani: “Quando abbiamo perso contro la Spagna all’Europeo U21, la nostra squadra era fortissima e non la scambierei mai con quella iberica, ma comunque va tenuto conto che lì c’erano giocatori con tante presenze in Champions: Saul, Asensio,… Ovviamente adesso qualcosa sta cambiando, come si può vedere dal Milan, che schiera gente come Donnarumma, Calabria, Romagnoli, lo stesso Bonucci ed altri, ma anche le altre big di Serie A. Ho parlato con Rino (Gattuso) e mi sono confrontato con lui, perché ripartire con una base già consolidata è un’opportunità. Non sono un integralista: inizialmente vorrei lavorare con una difesa a 4, ma non escludo la difesa a 3. Poi abbiamo anche attaccanti forti, quindi posso scegliere se giocare con 2, oppure con 1 solo, schierando un trequartista, oppure con gli esterni. Esistono tante opzioni.”
Conclusione riservata al passato che fa male, alla mancata qualificazione a Russia 2018: “Non so i motivi per cui non ci siamo qualificati. La squadra non era scarsa e contro la Svezia nonostante le occasioni non siamo riusciti a fare gol, quindi siamo usciti. Ho vissuto la cosa esattamente come l’avete vissuta voi, quindi non so cosa dirvi oltre questo.”
PERCHE’ NON PUNTARE SU DI BIAGIO?
Dalle sue parole si capisce quanto sia un uomo esperto, conoscendo l’ambiente, a partire dallo staff, passando per i giocatori più esperti con cui ha perfino giocato (Buffon, Barzagli, De Rossi,…) fino ai più giovani con cui ha lavorato, pensando ai 3 bienni nelle nazionali giovanili. Insomma, con lui non si ripartirebbe da zero, ma si ripartirebbe da un allenatore esperto, ma allo stesso tempo giovane e con la carica e voglia giusta, che ha studiato molto in questo periodo, seguendo partite e allenatori come Prandelli, Conte, lo stesso Ventura ed altri passati da Coverciano.
Insomma, in Federazione sono alla ricerca del C.T. del futuro, ma siamo sicuri che quello giusto non sia già su quella panchina?