I numeri della Gevi Napoli, un’esordiente che punta in alto


Gevi Napoli roster profondo e pieno di atletismo in tutti i ruoli

La Gevi Napoli è un’esordiente che punta in alto, forte di un roster di primissimo livello e una coppia U.S.A. tra le migliori dell’intera lega. Le sconfitte delle prime tre giornate e l’esonero di Gianluca Lulli sono già alle spalle. Al suo posto coach Pino Sacripanti che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo allenato, da sempre, al piano di sopra che conta. Subito due vittorie per lui, in trasferta nel derby di Scafati e surclassando in casa l’Orlandina.

Il roster è profondo (arricchito in corsa con l’arrivo di Chessa), pieno di atletismo in tutti i ruoli e pronto a lottare per i vertici della classifica.

Gevi Napoli, ecco i singoli.

Il playmaker è il 1993 Diego Monaldi che proviene da un biennio a Pesaro in A, dove ha sfiorato i 20’ di parquet. È un regista che costruisce il gioco ma che, quando serve, sa mettersi in proprio, soprattutto col tiro dalla distanza. I suoi numeri: 7.2 p.ti, 2.4 rimbalzi e 3 assist a match. Dal campo tira prevalentemente da fuori, con il 33% su quasi 5 tentativi per gara.

Sul perimetro anche la guardia, ex Trapani e Virtus Roma, Massimo Chessa (1988) che fa male con il suo proverbiale tiro da fuori (36% in stagione). Buone qualità di passatore ma l’allarme scatta quando si esalta dalla distanza. Molto preciso anche ai liberi, pur viaggiando poco in lunetta per attitudini prevalentemente perimetrali. Giocatore di “striscia”! Va a referto con 8 p.ti, 2.6 rimbalzi e 1.4 assist ad uscita.

Poi Terrence Roderick (1988), esperto del nostro paese, che viene da una stagione da MVP a Bergamo dove ha letteralmente trascinato la squadra. La sua esperienza, l’atletismo ed il talento offensivo risultano ossigeno puro per le sorti di Napoli, di cui è il leader tecnico ed emotivo. Non è un tiratore da tre mortifero (32% in stagione), poiché i 6.75 non sono la vera specialità della casa.

Atleta spesso in “doppia doppia” (18 p.ti + 7 rimbalzi) che sorprende soprattutto per la casella dei rimbalzi (ove si pensi che si tratta di un esterno!!). Insomma, giocatore a tutto campo, difficile da arginare in uno contro uno, con un unico neo, le troppe palle perse a match (5.2 ad uscita), frutto anche delle innumerevoli responsabilità di cui si carica. Aggiunge 5.8 falli subiti, il 59% da due e ben 6 assist ad incontro.

Lesto nei recuperi (2.2 di media) e male, al momento, ai liberi (58%). Tuttofare!

L’ala forte è Brandon Sherrod (1992), ex Scafati e Roseto nonché prodotto della prestigiosa Yale University. Atletismo e fisicità le sue caratteristiche principali. L’energia a rimbalzo e la rapidità di piedi sopperiscono ai pochi centimetri a disposizione, e non fatica affatto al cospetto di avversari più potenti fisicamente che, anzi, mette in
seria difficoltà col suo dinamismo subendo tanti falli e colpendo dalla media.

La stagione in corso lo vede gran protagonista, scrivendo a referto 15.2 p.ti (56% da due), 7 rimbalzi e 4.6 falli subiti ad allacciata di scarpe. In più aggiunge intimidazione e stoppate (1 di media) in area colorata. Male solamente ai liberi, con il 60%.

Tanti minuti (26’) per l’ala pivot, ex Trapani, Stefano Spizzichini (1990) che si è ambientato in un amen e, nelle gare disputate fin qui, ha fornito un contributo davvero rilevante, ritagliandosi un ruolo da protagonista. Mani educate, anche dalla lunga. Fronte a canestro può colpire, con la sua atipicità, avversari più statici. Per lui 8.8 p.ti (42% dalla media), 4.6 rimbalzi ed un migliorabile 29% dai 6.75.

Poi troviamo un altro ex Virtus Roma, Daniele Sandri (1990) che è un’ala piuttosto atletica che mette al servizio della squadra le sue indubbie doti fisiche ed un tiro che migliora anno dopo anno (47% da tre in stagione, arma che usa sempre più).

Buona poi la sua propensione nel dare una mano nella lotta a rimbalzo, 3.4 catturati a match. Benissimo anche dalla media, con percentuali di rilievo (50% da due). Per il resto 9.4 p.ti, 1.6 falli subiti e quasi 2 assist per partita.

Confermata poi la guardia-ala Tommaso Milani (1988) che ha chiuso la stagione di B in doppia cifra di media. Il canestro ha dimostrato di “vederlo”, e garantisce anche una buona mano a rimbalzo. Tira poco dalla distanza poiché ama buttarsi dentro, sfruttando il suo 1c1. I suoi numeri attuali: 6 p.ti (in quasi 18’ di utilizzo medio), uno stratosferico 73% da due e 2.4 rimbalzi per volta.

Altro confermato, l’esperto playmaker Francesco Guarino (1979), che è un vero specialista nel trovare l’uomo giusto al momento giusto ed, ovviamente, nel tenere in mano le redini del gioco quando Monaldi rifiata in panchina. 10’ di parquet per lui. Ha chiuso la scorsa B in doppia cifra di media e tanti assist per i compagni. Pericoloso da tre. Ai liberi poi è la consueta sentenza.

In crescita il “tre-quattro” del 1998, anch’egli confermato, Nemanja Dincic (in B 13+8) che, nei 9’ di campo, sta assicurando il suo contributo alle rotazioni. Le sue medie, finora: 3 p.ti, 1.6 rimbalzi ed un ottimo 57% da due. Male invece da tre (14%) e dalla lunetta (57%).

Completa infine l’organico il lungo del 1996 Andrea Spera, ex Cecina in B e Bakery Piacenza in A2 (5+6). Finora
ha giocato 2 gare (4.5 p.ti, 50% da sotto, 2 rimbalzi, in oltre 5’ di parquet).

Comunicazione Pallacanestro Trapani

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