Al San Paolo, il Napoli batte la Fiorentina capolista per due reti a uno. Dall’analisi della partita degli azzurri emergono tre elementi importanti.
La grinta degli uomini
La grinta, quella vera, quella mostrata da tutti gli azzurri, anche quelli in tribuna. Una partita giocata senza un attimo di sosta, reattivi fino all’ultimo minuto. Anche nella prima fase, dove le due formazioni si studiavano attentamente, gli azzurri non hanno mai abbassato i ritmi di gioco, ed è stato fondamentale, perché in poco tempo hanno individuato il punto debole viola. Ed è bastato togliere, non senza qualche problema, il pallino del gioco alla compagine ospite, per veder materializzato il vantaggio, ad opera di Insigne. La grinta vista in una difesa, che nonostante il gol subito, non si è fatta stordire, e come un grande pugile, ha incassato ma non è caduta; un centrocampo che ha dato il cuore, l’anima e forse anche di più, preciso nei movimenti, e sempre attento alla ripartenza di gioco avversaria. Ed infine, la grinta mostrata da un irrefrenabile Higuain, che sembra tutt’altro, che l’ottimo giocatore che si vociferava gli anni passati, adesso si sta mostrando per quel campione assoluto qual è.
La coesione tra i reparti
La squadra non è mai stata cosi coesa. i reparti si aiutano nelle fasi di gioco, si capiscono e si muovono all’unisono. Ma questa coesione mostrata in campo è frutto di una coesione interpersonale anche a livello di spogliatoio; questi non sono solo giocatori che vanno in campo e fanno il loro mestiere, ma sono una squadra di amici che si rispettano l’un l’altro e che scendono in campo per far grande il Napoli con la loro casacca. E il merito di tutto questo, non può andare che a Sarri, che ha saputo, nonostante le critiche iniziali, tenere duro e lavorare per la costruzione di questo gruppo solido, fatto di uomini, amici e professionisti.
La squadra
La squadra c’è tutta, e lo si vede. Quando scende in campo è un unico blocco di maglie azzurre, che corrono e calciano per la stessa ragione. Non esistono prime donne, non esistono monopolizzatori tattici, il Napoli gioca per tutti e con tutti. Ed è questo che è mancato nei tempi passati, l’unità che sempre fa la forza. E con una realtà calcistica come quella Napoletana, che ha a disposizione una rosa molto valida, e che riesce ad essere una vera squadra, la piazza può permettersi un accenno di sogno. In fondo sognare e sperare, non ha mai ucciso nessuno.