Inter. La voce del padrone e la legge Bosman

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Una volta nel calcio esistevano il padrone ed il servo. Uno comandava l’altro obbediva. Adesso non più. La legge Bosman ha rovesciato il sistema…

Una volta nel calcio esisteva solo il Presidente Padrone che nel calciomercato aveva tutto il diritto d’impacchettare un calciatore e spedirlo per tutta Italia, da nord a sud, senza che questo potesse obiettare. Con la legge Bosman tutto questo è cambiato.

Oggi i calciatori (assistiti dalla figura del procuratore) sono padroni del loro destino. Senza il loro assenso un trasferimento non si fa. Molte delle volte sono i club ad essere danneggiate con calciatori che non firmano contratti o chiedendo la cessione perchè lusingati dalle sirene di grandi club. Siamo alla rovescio della medaglia i padroni del calcio adesso sono loro. Forse è per questo che le bandiere non esistono più o sono merce rara.

Con l’entrata in vigore della normativa della limitazione della rosa a 25 giocatori con almeno 8 che siano “calciatori formati in Italia” (quindi appartenenti al vivaio nazionale) e la seconda che di questi otto almeno 4 siano “calciatori formati nel club” (ovvero appartenenti al vivaio della società) a fatto si che certe squadre stanno facendo i salti mortali per ridurre le proprie rose. E questo è il caso dell’Inter.

Coll’arrivo in nerazzurro dei vari Montoya, Miranda, Murillo, Kondogbia, Jovetic e Biabiany al momento la rosa comprende 29 giocatori, 4 in più del consentito. Con Mister Mancini che spinge ancora per avere un esterno sinistro, un centrocampista ed un attaccante esterno la rosa potrà salire a 32 cosi l’esuberi sono 7. Ma c’è un diktat da parte di Thohir senza cessioni questi 3 acquisti non si faranno.

L’indiziati a lasciar Appiano Gentile sono noti anche perchè sia Mancini che la società hanno già messo le carte in tavola non convocando i seguenti calciatori Andreolli, Vidić, Nagatomo, D’Ambrosio, Taider, Schelotto, Shaqiri per l’ultima trasferta in Turchia. Ma qui cominciano i guai.

 

Già l’Inter aveva trovato l’accordo col Watford per la cessione di Santon ma il bambino ha rifuitato, così che da cedibile si ritrova ad incedibile e siccome l’esterni sono in abbondanza si parla di Nagatomo al Galatasaray (già il giapponese su Twitter ha mandato messaggi d’addio) e se arriva l’offerta giusta adesso l’indiziato a lasciar il nerazzurro è D’Ambrosio.
Per non parlare di Dodo ch’è diventato un fantasma nella rosa dell’Inter e sicuramente Ausilio farà di tutto per tentare di venderlo ma finchè resterà indisponibile nessuno si farà avanti.

Anche il settore dei difensori centrali deve sfoltire i ranghi. Andreolli ha già rifuitato le genovesi ed anche il Bologna anche se l’ultime di radio mercato danno la trattattiva in dirittura d’arrivo.
L’altro indiziato a lasciare dopo una stagione incolore era Vidić ma l’infortunio e susegguente operazione difficilmente Ausillio troverà acquirenti almeno in questa sessione. Se poi arriva la giusta offerta possono partire anche una tra Rannochia e Juan Jesus.

A centrocampo sicuri partenti sono Taider, s’aspetta solo il si di Delio Rossi per il ritorno a Bologna e Schelotto che doveva andare al Chievo nella trattattiva Zukanovic poi saltata per il veto di Thorir dopo il no di Santon al Watford, a fatto si che il Gago s’è trovato ad allenarsi da separato in casa ad Appiano aspettando novità. Ma non é detto che s’arriva la giusta cifra per Freddy Guarin non parte anche lui.

L’attacco, qui viene il bello o se volete il grottesco. L’acquisto del sogno d’estate del Mancio, Perisic e la cessione del sogno d’inverno Shaqiri.

Offerte per il piccolo svizzero ci sono ma il suo NO sta chiudendo tutte le porte. Già rifuitate Stoke e Everton in Premiership, mentre sia Schalke che Borussia Dortmund stanno alla finestra. Intanto il sogno Perisic rimane tale e se non ci saranno novità nei giorni che restano fino allo scadere del mercato, potrebbe darsi che Shaqiri lo vedremo in campo nel ruolo ch’era destinato per il croato.

Tutte situazioni che stanno condizionato il mercato nerazzurro.

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