Dopo cinque anni l’Inter torna da sola in vetta alla classifica di Serie A grazie a un gol di Guarin nel 163° Derby della Madonnina.
MILANO – Il Derby ha detto Inter. Per novanta minuti le due squadre hanno tentato di prevalersi l’una sull’altra, ma alla fine la differenza l’ha fatta il maggior tasso tecnico e di classe della squadra di Roberto Mancini.
A dire il vero la partita non era cominciata bene per gli uomini di Mancini: orfano di Miranda, Murillo tarda un po’ a carburare e già dopo 2’ la combina grossa, perdendo o meglio dando palla a Bacca, il quale lancia Luiz Adriano che ipnotizzato da Handanovic gli spara addosso. I nerazzurri sono salvi. Ancora Handanovic alla ribalta devia in angolo un siluro di Honda, mentre Juan Jesus ferma con un intervento da campione l’attaccante brasiliano del Milan quando questa andava involandosi indisturbato verso la porta di Handanovic.
E l’Inter? Pian piano la prende per mano il giocatore con più fantasia, Stevan Jovetic: sue le iniziative e i tiri che tengono i rossoneri in allarme. Sul finire del primo tempo, con un delizioso tocco d’esterno, il montenegrino manda Icardi solo davanti a Diego Lopez che, come il suo collega nerazzurro, ipnotizza l’attaccante argentino salvando il Milan.
Ma è nel secondo tempo che l’Inter sale di tono specialmente a centrocampo con Guarin e Kondogbia. Al 55’ il colombiano prova a sorprendere Diego Lopez che devia in angolo. È la prova generale per il vantaggio interista, che avviene in modo quasi sorprendente: l’azione nasce da un disimpegno rischioso davanti all’area interista di Kondogbia che trova Santon, l’esterno lancia Guarin con tutto il centrocampo rossonero scoperto e il Guaro con un siluro di sinistro da fuori area buca Diego Lopez. È il minuto 58’ e l’Inter si trova improvvisamente in vantaggio e prima a punteggio piene in vetta alla classifica.
I nerazzurri sfiorano il raddoppio con un colpo di testa ravvicinato di Icardi, sul quale è provvidenziale Abate a deviare in calcio d’angolo. Comincia la girandola delle sostituzioni, con Jovetic che lascia il posto a Palacio e Telles che prende il posto dell’infortunato Juan Jesus, mentre Mihajlovic tenta la carta Balotelli che entra con il dente avvelenato e subito mette paura alla retroguardia interista: sue infatti sono le azioni più pericolose, prima seminando il panico in area e quasi costringendo Telles al clamoroso autogol (75’), poi prendendo il palo con un bolide da fuori e infine costringendo Handanovic alla parata più difficile della sua serata.
È l’ultima emozione della gara, che finisce con il popolo nerazzurro in festa per questo successo importante. Ma il Milan esce a testa alta.
Da elogiare le prestazioni di Handanovic, che si trova sempre pronto a sbrigliare la matassa e a prendere tutte le palle che piovono in area. Ottima la prova di Medel, che arretrato sulla linea dei difensori non mostra paura e seppur cominciando con qualche errore, cresce a vista d’occhio anticipando di piede e di testa, lui che gigante non è, tutti i rossoneri che gli si presentano davanti. Guarin, dopo un primo tempo pigro e svogliato, si sveglia e dà sostanza fino a risultare il match winner di questo derby. Idem Kondogbia, che nel secondo tempo lotta su ogni pallone, facendo vedere l’enorme qualità che ha dentro: crescerà di sicuro. Jovetic, che con la sua classe sopraffina tiene sempre in ansia la difesa avversaria con le sue giocate mai banali. È quel giocatore in più di questa squadra.
Una menzione anche a Juan Jesus, oggetto di molte critiche: ieri il brasiliano ha disputato forse la miglior partita da esterno di difesa, spingendo il dovuto e dando il contributo necessario per fermare gli attaccanti rossoneri quando questi si liberavano dai loro angeli custodi.
E sui nuovi spicca sicuramente Felipe Melo che, anche se non al 100% della condizione, ha fatto capire perché Mancini ha tanto insistito per averlo: in un colpo solo ha conquistato il popolo nerazzurro con la sua prestazione fatta di stazza fisica imponente e di ottimo senso di difesa. È lui l’uomo che veramente serviva a questa squadra. Perisic, forse il più atteso, deve ancora integrarsi in questa squadra. Sembra studiare i compagni e si limita ad un paio di cross tipici del suo repertorio. Infine Telles, subentrato a Juan Jesus, quasi combina un clamoroso autogol al primo pallone che tocca ma poi si adegua e fa quello che gli chiede Mancini. Avrà tempo per rifarsi.
Avrà tempo di migliorare tutta l’Inter che, anche se ancora col cartello lavori in corso, riesce a vincere la partita con il minimo sforzo e questo fa ben sperare per il proseguo dalla stagione.
INTER – MILAN 1 – 0 (pt. 0 – 0)
Marcatori: Guarin (13′ st)
INTER: 1 Handanovic; 21 Santon, 17 Medel, 24 Murillo, 5 Juan Jesus (21′ st Telles 12); 13 Guarin, 83 Felipe Melo, 7 Kondogbia; 44 Perisic (38′ st Ranocchia 23); 9 Icardi, 10 Jovetic (26′ st Palacio 8).
A disposizione: 30 Carrizo, 11 Biabiany, 14 Montoya, 22 Ljajic, 27 Gnoukouri, 33 D’Ambrosio, 55 Nagatomo, 77 Brozovic, 97 Manaj.
Allenatore: Roberto Mancini
MILAN: 1 Diego Lopez; 20 Abate, 17 Zapata, 13 Romagnoli, 2 De Sciglio; 27 Kucka (26′ st Poli 16), 18 Montolivo, 28 Bonaventura; 10 Honda (35′ st Cerci 11); 9 Luiz Adriano, 70 Bacca (15′ st Balotelli 45).
A disposizione: 32 Abbiati, 99 Donnarumma, 5 Mexes, 8 Suso, 15 Ely, 23 Nocerino, 33 Alex, 34 De Jong, 96 Calabria.
Allenatore: Sinisa Mihajlovic
Arbitro : Rocchi Assistenti : Giallatini, Padovan