Due volte in vantaggio e due volte raggiunta, l’Inter viene trafitta da Kucka e saluta l’Europa…
GENOVA – Giochi di fuoco d’artificio sugli spalti ed anche in campo dove Genoa e Inter danno vita ad una partita piena d’emozioni, al cardiopalma, senza un attimo di respiro, colpi di scena a continuazione, tensioni e scariche elettriche fra due squadre che volevano a tutti i costi i tre punti.
Alla fine l’ha spuntata il Genoa con un gran colpo di testa di Kucka ad un minuto dalla fine che condannava un Inter che, con questa sconfitta, saluta l’ultima chiamata sul treno per l’Europa.
Come detto, una partita bellissima e godibillissima, con ventidue giocatori che non hanno mai tirato indietro la gamba regalando un spettacolo dal primo all’ultimo minuto. Neanchè il più grande sceneggiatore poteva scrivere una partita cosi con i nerazzurri due volte avanti con Icardi (19’) e Palacio (30’) e per due volte raggiunta dai grifoni prima con Pavoletti (24’) con un gol da centravanti vecchia maniera e con Lestienne (42′) approfittando dell’incredibile svarione di Ranocchia-Handanovic l’ultimo di una serie di errori che hanno caratterizzato la stagione interista.
Ieri sera gli uomini del Mancio sul piano dell’intensità hanno dato tutto, ma grazie agli errori individuali o collettivi fanno che i nerazzurri alla fine rimangano a mani vuote.
Se l’attacco fa bene il suo dovere – a parte le due reti c’è da segnalare altri due reti in successione annullate a Icardi per dei fuorigiochi dubbiosi, un palo e una traversa a metà secondo tempo nella stessa azione di Icardi e Brozovic – la difesa è un continuo film dell’orrore con tanti errori individuali (Juan Jesus – Ranocchia – Handanovic) o collettivi che annulla sempre quello di buono l’attacco fa.
Come ha detto Mancini nel dopo partita: “Mi sembra il mio primo anno all’Inter, quando giocavamo benissimo ma poi troppi errori”. I tifosi si augurano il ripetersi il ciclo di Mancini dopo il primo anno.
Adesso l’Inter può cominciare davvero a programmare e prepararsi per la prossima stagione che salvo miracoli o decisioni extra-campo la giocherà solo in Italia. Ma si sa che una grande squadra si comincia da una buona difesa che da sicurezza al resto della squadra e questo Mancini lo sa perfettamente.
In chiusura una nota su Tagliavento che quando vede il nerazzurro si lascia andare incidendo negativamente sulla gara, quando all’ultimo minuto del tempo aggiunto sorvola su un fallo in area su Icardi lanciato verso Perin.
GENOA-INTER 3-2
Marcatori: Icardi (19′), Pavoletti (24′), Palacio (30′), Lestienne (42′), Kucka (89′)
GENOA: 1 Perin; 14 Roncaglia, 8 Burdisso, 4 De Maio; 21 Edenilson (48′ st Tambè), 88 Rincon, 91 Bertolacci, 33 Kucka; 24 Iago Falque (40′ st Izzo), 19 Pavoletti, 16 Lestienne (32′ st Laxalt).
A disposizione: 23 Lamanna, 39 Sommariva, 10 Perotti, 20 Tino Costa, 35 Soprano, 37 Panico, 38 Mandragora. Allenatore: Gian Piero Gasperini
INTER: 1 Handanovic; 33 D’Ambrosio 28 (41′ st Puscas), 23 Ranocchia, 5 Juan Jesus, 55 Nagatomo; 10 Kovacic, 18 Medel, 77 Brozovic (32′ st Shaqiri); 88 Hernanes; 8 Palacio (32′ st Bonazzoli), 9 Icardi.
A disposizione: 30 Carrizo, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 17 Kuzmanovic, 20 Obi, 21 Santon, 26 Felipe, 27 Gnoukouri, 54 Donkor.
Allenatore: Roberto Mancini
Ammoniti: Hernanes (38′), Kucka (44′), Brozovic (44′) , De Maio (17′ st), D’Ambrosio (19′ st), Juan Jesus (42′ st), Roncaglia (45′ st)
Arbitro: Paolo Tagliavento (sez. arbitrale di Terni).
Assistenti: Dobosz e Marrazzo