Mediterranea, tempo di bilanci. A tu per tu con Lino Russo, responsabile del settore giovanile

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Mediterranea, tempo di bilanci.
A tu per tu con Lino Russo, responsabile del settore giovanile

Sta per conludersi un anno importante per la Mediterranea Floridia che a soli due anni dalla sua nascita è riuscita a bruciare tappe importanti, attivandosi molto anche sul sociale.
Il Responsabile del Settore Giovanile Lino Russo traccia allora un bilancio dell’anno che è stato e soffermandosi sul 2018 svela importanti novità.

-Signor Russo, ci parli del 2017 della Mediterranea.
Si, sicuramente abbiamo raggiunto tappe importanti. Come scuola calcio gli obiettivi prefissati sono stati pienamente raggiunti. Cresciamo sempre più anche in numero e questo ci fa capire che siamo nella strada giusta.
Da un punto di vista tecnico nel settore giovanile c’è qualche rammarico dato che con gli allievi abbiamo perso un titolo che riuscivamo a mantenere da tanti anni e con i giovanissimi abbiamo mancato di un nulla il titolo.
Proprio per questo stiamo lavorando tanto cercando di riemergere con importanti risultati nel settore giovanile, via che è fondamentale per i nostri ragazzi.

-L’interesse nel campo del sociale.
È un nostro bisogno. È un discorso che non può prescindere da qualsiasi associazione sportiva. La bellezza del calcio è quella di regalare sorrisi in primis. Abbiamo parlato tanto di integrazione portando avanti diversi progetti, come “Abbattiamo le barriere” a cui abbiamo aggiunto quest’anno un secondo progetto siglato da un accordo con la Chiesa Padre Pio di Floridia. I nostri tecnici si sono messi a disposizione e grazie a questo oggi gestiamo un gruppo di ragazzi autistici che possono così vivere lo sport facendo attività. Questo per.cercare di porci sempre più come un punto di riferimento per il nostro comprensorio. Vivere il calcio come aggregazione, divertimento, il bello dello stare insieme resta la priorità.

-Duecento tesserati, per una scuola calcio floridiana se non è un record poco ci manca. Dico bene?
Esatto, dici bene.
A memoria d’uomo.
Opero a Floridia da 21 anni e
prima della fusione ad inizio anni 2000 siamo arrivati a circa 160. Oggi si è superato anche quel numero.

-E allora, qual’è il segreto di questa crescita esponenziale?
Non parlerei di segreti ma solo di grande passione e lavoro, cercando sempre più di coinvolgere genitori e giovani nel nostro progetto.
La Mediterranea nasce da due ottime basi, Flora Calcio e Xiridia, abbiamo deciso di fonderci proprio per il bene del paese e per l’amore che ognuno di noi ha verso questo sport.
Anticipo che a gennaio organizzeremo anche degli eventi formativi con esponenti del mondo calcistico, nutrizionisti e psicologi dello sport. A breve sveleremo tutto.

-Lei inizialmente si è soffermato sul settore giovanile. Se dovesse analizzare il girone di andata di Allievi e Giovanissimi cosa mi direbbe?
Sicuramente possiamo fare di più. Da entrambe le compagini mi aspettavo più punti. Per quanto riguarda i giovanissimi regionali spero che la bella vittoria di domenica da trampolino di lancio per un girone di ritorno da protagonisti. Non ho visto squadre imbattibili, i ragazzi hanno tutte le carte in regola per salvarsi.
Gli allievi sono secondi nel campionato provinciale. Sono un gruppo di ottimo spessore e credo che possano puntare alla vittoria finale. Confidiamo nel tecnico Merenda che sicuramente li saprà gestire.
Non dimentichiamo che siamo un team ricco di 2002, una base solida per la prossima annata.

-Adesso devo porle una domanda difficile. Creda possano sbocciare giovani interessanti dal vostro settore giovanile?
È una domanda difficile perchè preoccupano i dati.
Soltanto uno su quarantacinquemila riesce ad andare avanti. Noi ne abbiamo avuti tanti, tra cui Alderisi che veramente per poco non andò a finire a Trapani, anche Flora e Xiridia sono state fucine di talenti.
Oggi non mancano giovani promettenti. Avranno sicuramente modo di mettersi in evidenza.

-Cosa si aspetta dal 2018?
Una società in crescita e un consolidamento di quanto stiamo facendo. Riuscire a realizzare finalmente il nostro centro sportivo, anche per fini sociali, sarebbe il massimo.
Da un punto di vista agonistico, salvezza e campionato!!

-Signor Russo, quale sarebbe invece il suo personale sogno?
Il mio sogno è di avere un sodalizio sempre più forte e punto di riferimento costante nella vita cittadina.
Ciò che lasci è ciò che rimane. E noi vogliamo lasciare un segno indelebile.

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