Il cielo è nerazzurro sopra Milano. La Madonnina lo sa bene, un derby è così: rimpianto o gioia, amarezza o felicità. Quanti ne ha visti, lei, dalla cima del duomo della sua bella città lombarda.
E se Mancini si sarà addormentato allegro e soddisfatto, Mihajlovic al contrario avrà dormito poco e male, perché stavolta il Milan in campo ha dato vita a un prestazione che rispecchia alla perfezione il marchio di fabbrica dell’allenatore croato, fatta di grinta, gioco semplice e ripartenze aggressive.
I rossoneri, infatti, cominciano il derby numero centosessantatre alla grande; dopo soli tre minuti dall’inizio, Bacca, sfruttando un’incertezza di Murillo, s’inventa un passaggio che mette a tu per tu Luiz Adriano con Handanovic, che è bravissimo a neutralizzare il tiro del brasiliano. Risponde subito Jovetic con una bordata fuori di un nulla, però il primo tempo è tutto a tinte rossonere grazie anche a una difesa interista spesso in bambola. Milan di ferro, Inter di plastica. Tuttavia Icardi alla fine della prima frazione di gara spara su Diego Lopez un gol facile che fa capire, anche se a sprazzi, che la squadra di Mancini è viva.
Detto, fatto; quindicesimo della ripresa, missile di Guarin da fuori area. Angolino basso, squadra di casa in vantaggio. San Siro nerazzurra in delirio. La reazione del Milan è furente, Balotelli verso la fine pesca un jolly che si stampa sul palo. Non basta, il derby finisce così.
Risultato bugiardo per i rossoneri, ma Mihajlovic stavolta può ritenersi soddisfatto: il suo Milan c’è. E lo dimostrerà.