Il 2015 è stato per il Napoli calcio un susseguirsi di opportunità non sfruttate. Sembrava cominciare bene il nuovo anno sull’onda della vittoria della Supercoppa a Doah contro la Juventus, quando a pochi minuti dalla fine della partita Gonzalo Higuain, pareggiò, incanalando la partita verso i rigori, vinta poi dal Napoli ad oltranza.
Gennaio fu un mese di alti e bassi, ma l’acquisto di Manolo Gabbiadini per 11 milioni di euro dalla Sampdoria ridiede ai tifosi del Napoli un pò di entusiasmo. Fra l’altro l’attaccante bergamasco andò oltre le più rosee aspettative segnando diversi gol nel proseguo della stagione.
La squadra partenopea diede la sensazione di poter sfoderare prestazioni esaltanti (vedi la partita a Wolsburg contro i lupi tedeschi 4 a 1 per il Napoli ) a tonfi clamorosi, Palermo in Sicilia e Empoli al Castellani, dove c’era il buon Maurizio Sarri e dove, per stessa ammissione del Patron De Laurentiis, ci fù il colpo di fulmine che poi in estate fece scegliere Sarri al presidente partenopeo al posto di Benitez.
C’è stata anche molta sfortuna, questo è da ricordare: in primis, l’infortunio di Insigne, la mai completa guarigione di Hamsik, l’infortunio misterioso di Zuniga e la condizione atletica non sempre al top, forse dell’unico fuoriclasse che l’anno scorso aveva il Napoli, Gonzalo Higuain.
Sfortuna o altro! Anche sugli arbitraggi sia nazionali che internazionali (vedi il gol in fuorigioco della Lazio in semifinale di Coppa Italia e i fuorigioco non visti sia a favore che contro gli azzurri in Europa, in semifinale di Europa League contro il Dnipro). Ma dove si è concretizzata la maledetta stagione del Napoli è stato a maggio al S. Paolo con Napoli – Lazio, dove il Napoli con Higuain spreca il penalty decisivo e manda in fumo le speranze di qualificazione ai preliminari di Champions League.
A Luglio si cambia guida tecnica, arriva Maurizio Sarri.
Il tecnico toscano riesce a convincere i Big a restare a Napoli, chiede al Presidente di prolungare il ritiro estivo affinchè i giocatori capissero il suo modus operandi. Arrivano Reina, grande ritorno tra i pali, Hysaj sulla fascia destra, Allan e Valdifiori a centrocampo (ma il prepotente ritorno di Jorginho, lo relega in panchina in campionato).
L’inizio per Sarri è stato difficile (sconfitta contro il Sassuolo, pari contro L’Empoli pari contro la Sampdoria) e si giocava con il suo modulo 4-3-1-2, con Insigne trequartista e Higuain e Callejon prima e seconda punta.
Poi, in Europa League la svolta. Si passa al 4-3-3 e si vince 5 a 0 contro il Bruge, dopo tre giorni si ripete al S. Paolo contro la Lazio sempre 5 a 0 e adesso il Napoli è secondo a un punto di distanza dalla capolista Inter, la stessa che ha battuto a Napoli per 2 a 1.