Finalmente, sul circuito spagnolo di Jerez de la Frontera, il pilota Raffaele De Rosa ed il suo team Althea BMW Racing hanno esultato, conquistando il tanto agognato e meritato titolo mondiale.
FIM: Raffaele De Rosa vince il titolo dopo anni di sacrifici
Per il De Rosa questa vittoria ha il sapore di tanti anni di sacrifici , di impegni, speranze, un’emozione fortissima dove mantenere alta la concentrazione è stato difficile come lui stesso dichiara. Il suo percorso quest’anno lo hanno visto protagonista di cinque podi, due vittorie e tre terzi posti, due pole position e tantissimi giri veloci in gara. Un anno sportivo di tutto rispetto dove l’ultima gara sarebbe stata decisiva.
E’ il primo titolo mondiale del pilota napoletano nominato dopo la gara “il Diego Armando De Rosa” dei motori rispondendo con la sua sempre evidente umiltà “magari”. Un ragazzo semplice, talentuoso, serio con una guida pulita, ma con i piedi per terra, instancabile negli allenamenti e nella sua preparazione atletica che non hai mai abbandonato neanche nei momenti in cui era fermo e non gareggiava. Ha lottato, lavorato sodo, formandosi e seguendo con dedizione i consigli di chi lo ha seguito in questo percorso.
Papà Antonio
Supportato da sempre dalla famiglia in particolare dal papà Antonio, che ha sempre creduto nelle sue capacità e condiviso il suo percorso, vivendosi anche momenti di sconforto senza smettere mai di credere nel sogno. Alle spalle una famiglia presente, semplice con valori forti , unita più che mai in questo momento di gioia.
La gara che gli ha consegnato il titolo iridato
Alla fine della gara ha dichiarato che non è stato facile in quanto ha dovuto girare un po’ più lento, destabilizzato dal fatto che Mercado, il suo antagonista, ha avuto un problema con la moto e non è potuto partire e quindi la strategia di gara del De Rosa è saltata. Invece di affrontare la sua ultima gara di campionato in attacco per la conquista del titolo ha dovuto gareggiare con una strategia difensiva per aggiungere i punti giusti per aggiudicarsi il titolo. Concentrazione massima, durante la gara il team ha dovuto invitare il De Rosa insistentemente a rallentare per non rischiare, un piccolo errore avrebbe cambiato tutto.
Le parole delCampione del Mondo Raffaele De Rosa
“Onestamente la gara non è stata facile. Mi dispiace per Tati; quando ho visto che era fuori, la cosa mi ha un po’ destabilizzato, era un fatto inaspettato e di conseguenza ho dovuto cambiare un po’ la mia strategia di gara. Sicuramente ho girato un po’ più lento del solito perché ero teso e non volevo commettere errori ovviamente. E’ qualche anno che lotto e sono quindi contentissimo del risultato che è arrivato dopo tutto il nostro lavoro di quest’anno”.
Tutti davanti alla tv
Incollati al televisore non solo tantissimi fans ma tutta la sua famiglia che, fino alla fine, ha tremato insieme a lui: la mamma Tonia che spesso non riesce a vedere le gare in tempo reale per l’emozione e timore come solo un cuore di mamma sa, questa volta si è fatta travolgere dall’adrenalina; le sorelle Jasmine e Pina e i nipoti tutti pronti ad esultare. Le parole della mamma sono piene di affetto invitando Raffaele a stare sereno perché comunque sarebbe andata aveva già dimostrato il suo valore in tutta la sua carriera.
La dedica del titolo
Ha dedicato la sua vittoria alla famiglia, al team Althea guidato da Genesio Bevilacqua con cui ha instaurato da subito un feeling creando sinergie vincenti; ad Arturo Di Mezza il suo preparatore atletico e amico che non lo ha mollato per un istante; ai nipoti. Il padre Antonio nell’intervista a caldo appena dopo la gara ha espresso tutta la sua gioia e commozione, una festa per tutti, per il sano sport, per Napoli e per tutta la Campania, un esempio per i giovani e il messaggio che bisogna credere nei sogni sempre, anche quando si arriva da realtà particolari come Napoli. Il papà invita a non pensare ai momenti difficili che Raffaele ha vissuto in campo sportivo ma al risultato di oggi e a guardare sempre avanti.
Ama Napoli e lo dichiara al mondo
Ha concluso il giro in moto indossando una maglietta con il numero uno e con la scritta napulè, perché Napoli è anche questo: sano sport, talento e valori, una terra dai mille colori e profumi e oggi con questa vittoria lo scugnizzo napoletano ha dato lustro a questa Napoli spesso maltrattata, dimostrando la sua professionalità , un atleta che ha dimostrato competenza e serietà in un tutto il suo percorso sportivo.
Il centauro napoletano oggi ha scritto la storia , “il primo napoletano che ha vinto un mondiale di superstock 1000”. E adesso è tempo di fare festa!